Rendez-Vous: il nuovo cinema francese da non perdere
Presso la splendida cornice di Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata francese in Italia, è stato presentato il programma di Rendez-Vous, imperdibile kermesse cinematografica sul nuovo cinema d’Oltralpe giunta alla sua settima edizione. Dal 5 al 9 Aprile - partendo da Roma e sbarcando poi a Palermo, Bologna, Torino, Firenze, Napoli e Milano - prenderà dunque il via uno degli appuntamenti più attesi dagli amanti della Settima arte. Durante questa splendida manifestazione, che tra commedie, thriller, melodrammi, documentari e noir prevede più di 35 titoli, gli spettatori avranno anche la possibilità di partecipare a numerosi incontri con attori e registi, fra cui: Louis Garrel, Diane Kruger, Clotilde Courau, Rebecca Zlotowski, Martin Provost, Mia Hansen-Løve, Olivier Assayas, Lucas Belvaux, Claire Simon e molti altri ancora.
Nella Capitale quattro le location destinate all’evento: al cinema Fiamma si potrà assistere alla sezione Anteprime e Novità; all’Institut Français Centre Saint-Louis verranno presentati film che esplorano i temi della famiglia e dell’adolescenza; l’Accademia di Francia (Villa Medici) accoglierà la carte blanche dedicata a Louis Garrel; la Casa del Cinema darà spazio al dibattito con gli Incontri Professionali.
Ma le vere protagoniste di Rendez-Vous saranno le donne... Donne dietro e davanti la cinepresa che con i loro lavori stanno tracciando il cammino della Nouvelle Vague al femminile. Già, perché se nel nostro Paese la percentuale di registe, o co-registe, si ferma a un misero 10%, in Francia il loro numero è invece aumentato vertiginosamente, facendo salire l’asticella fino al 22%. Questo ampio e articolato progetto, realizzato da Dragoslav Zachariev (responsabile dell’audiovisivo dell’Ambasciata di Francia) e da Vanessa Tonnini (direttrice artistica), è un’ottima occasione per sfatare quelle voci che tacciano il cinema d’Oltralpe di essere monolitico, noioso e chiuso in se stesso. La selezione proposta dalla VII edizione illustra infatti sia la capacità degli autori di raccontare il mondo, che la diversità e creatività delle loro opere. A tal proposito Zachariev spiega che: “Nel 2015 in Francia sono stati prodotti 300 lungometraggi, di cui 142 coproduzioni internazionali con 41 Paesi. Questi indicatori quantitativi traducono anche la grande varietà, l’apertura sul mondo e la qualità industriale della creazione cinematografica francese. D’altronde è necessario ricordare che la Francia è il primo partner del cinema d’autore nel mondo. Tutto ciò è dovuto a una politica pubblica lungimirante che negli anni ha creato gli strumenti necessari a mantenere un’industria cinematografica dinamica e innovativa, permettendo quindi al settore di crescere ed evolversi come realtà artistica ed economica”.
Quello che so di lei (Sage Femme), ultima fatica di Martin Provost, aprirà le danze cinematografiche. Presentato fuori concorso al Festival di Berlino 2017, il film è una commedia agrodolce che celebra la vita e il potere catartico dei cambiamenti. Claire e Béatrice, Catherine Deneuve e Catherine Frot, sono due donne forti e diametralmente opposte che si rincontrano dopo lungo tempo. Tra loro nascerà un’amicizia forte e inaspettata… Tra i tanti lungometraggi in programma si potrà assistere a: Le cose che verranno (L’Avenir) di Mia Hansen-Løve, vincitore dell’Orso d’Argento per la miglior regia alla Berlinale 2016, con la strepitosa Isabelle Huppert nei panni di una professoressa di filosofia che per una serie di eventi dovrà reinventare la propria vita; Planétarium di Rebecca Zlotowski, una riflessione sull’importanza del cinema condotta attraverso la misteriosa e sensuale storia delle sorelle Barlow, due medium vissute nella Parigi di fine anni Trenta interpretate da Natalie Portman e Lily-Rose Depp, sì, proprio lei, la figlia del mitico Jack Sparrow!; Personal Shopper, thriller parapsicologico di Olivier Assayas, Premio ex aequo per la miglior regia al Festival di Cannes 2016, in cui Maureen (Kristen Stewart) è una ragazza che, oltre a lavorare come ‘personal shopper’, possiede il dono di comunicare con i morti; Chez Nous - A casa nostra (Chez Nous) di Lucas Belvaux, tra i titoli più discussi in Terra francese per l’esplicito attacco verso i presunti rischi che comporterebbe la vittoria di Marine Le Pen alle prossime elezioni presidenziali - il regista vi rappresenta infatti il ‘populismo’ attraverso una storia metaforica il cui personaggio principale è un’infermiera ingaggiata da un partito di estrema destra -; Victoria (2016), della giovane Justine Triet, una commedia sulla vita caotica di una donna moderna, dove famiglia, lavoro e amicizia si intrecceranno in un turbinio di situazioni catastrofiche.
Tra le opere prime, da ricordare La meccanica delle ombre (La Mécanique de l’ombre) di Thomas Kruithof, spy thriller paranoico che strizza l’occhio ai romanzi di John Le Carré, con François Cluzet e Alba Rohrwacher; Diamant Noir di Arthur Harari, noir movie ambientato all’interno di una famiglia di commercianti di diamanti ad Anversa, proclamato miglior poliziesco francese dell’anno; Corporate di Nicolas Silhol, polar sociale ispirato all’ondata di suicidi nel mondo dell’impresa.
Per quanto riguarda lo sguardo sull’adolescenza, Corniche Kennedy e Le ciel attendra, rispettivamente diretti dalle filmmakers Dominique Cabrera e Marie-Castille Mention-Schaar, raccontano storie di sogni e illusioni in quella parte della vita in cui tutto è possibile.
Nella sezione dedicata ai documentari c’è fervente attesa per l’anteprima di Les Habitants di Raymond Depardon, uno dei maggiori fotografi di reportage e Premio Pulitzer nel 1977. Depardon si mette in viaggio sulle strade francesi per ascoltare il popolo e fotografarne le ‘parole in libertà, impossibili da inventare’. Gli appassionati della fotografia d’autore non dovranno invece perdere Robert Doisneau, le révolté du merveilleux, ritratto intimo del famoso fotografo realizzato dalla nipote grazie a materiale d’archivio e testimonianze di amici e colleghi.
A chiudere il Rendez-Vous ci penserà La loi de la jungle, di Antonin Peretjatko. Descritta dalla stampa francese come una delle commedie più divertenti e intelligenti della stagione, l’opera del regista di Grenoble è un’erotica e politica avventura equatoriale dai toni demenziali.
Non resta che augurare a tutti gli spettatori buona visione e... à bientôt.
Per il programma nel dettaglio: https://www.institutfrancais.it/italia/festival-rendez-vous-edizione-2017