Oscar 2020: Trionfa Parasite di Bong Joon-ho. Ecco la cronaca della serata e l'elenco di tutti i vincitori...
Con diversi giorni di anticipo rispetto alla data consueta di fine Febbraio, eccoci giunti alla attesissima cerimonia di consegna degli Oscar, la 92a per l'esattezza, che si svolge al Dolby Theatre di Los Angeles. Pioviggina nella patria del cinema e qualche ombrello fa capolino sul red carpet: le star si avvicendano pian piano verso il teatro e per chi ama l'aspetto glamour della serata, è innegabile che soffermarsi sugli abiti delle donne sia parte integrante dello spettacolo.
Janelle Monae ad esempio, tra le protagoniste di Harriet, spicca con il suo incredibile abito scintillante, con tanto di cappuccio, un modello davvero stupefacente. Elegantissime anche Laura Dern, grande favorita come Migliore Attrice non Protagonista, con un abito lineare rosa e nero, e Greta Gerwig, il cui Piccole Donne è uno dei candidati come Miglior Film, con un modello verde oliva in raso. Spiccano inoltre il lucente abito dorato di Rebel Wilson, interprete di JoJo Rabbit e tra le presentatrici della serata, e quello color cipria in paillettes e volant di Sandra Oh.
Senza dimenticare i maschietti, bisogna dire che Robert De Niro, Leonardo Di Caprio e Antonio Banderas, alla sua prima nomination agli Oscar, sono davvero fascinosissimi nei loro smoking classici.
La favorita come Migliore Attrice Protagonista, Renee Zellwegger, ha optato per un lineare abito bianco monospalla, interamente ricoperto di paillettes; come lei, il bianco è stato scelto da Salma Hayek e Cynthia Erivo. In contrapposizione a loro, la splendida Margot Robbie e l'altrettanto bellissima Charlize Theron, entrambe protagoniste di Bombshell, che hanno scelto il nero, con due modelli lineari e davvero molto chic.
Sono le 2:00, ora italiana, e sul palco del Dolby Theatre ha inizio la 92a Cerimonia di consegna degli Oscar con Janelle Monae che trascina il pubblico a suon di musica.
Steve Martin e Chris Rock aprono la serata, destinando battute irriverenti ai candidati, per poi lasciare il palco a Regina King, in rosa cipria scintillante, che presenta i candidati per il ruolo di Migliore Attore non Protagonista: il primo Oscar della serata va a Brad Pitt che, decisamente emozionato, dedica la sua statuetta al regista Quentino Tarantino e ai suoi figli.
Mindy Kaling, elegantissima in giallo ocra, presenta i candidati a Miglior Film di Animazione, il cui vincitore è il delizioso Toy Story 4, per altro l'unico dei nominati uscito in Italia, e successivamente quelli per il Miglior Corto Animato; si aggiudica la statuetta Hair Love, prodotto da Matthew Cherry e Karen Rupert Toliver, un film che parla della “normalizzazione dei capelli dei neri”, sicuramente da recuperare.
Sull'onda dell'animazione, arriva poi il momento di Frozen 2 con Into the unknown, interpretato da Idina Menzel, accompagnata da altre cantanti che, in varie lingue, intonano strofe del brano. Davvero molto suggestivo.
Diane Keaton, con trench e cappello, sale poi sul palco insieme a Keanu Reeves, per presentare i candidati per la Migliore Sceneggiatura Originale e Parasite si aggiudica il primo Oscar tra quelli per cui è stato candidato.
E' poi il turno di due giovani e belli: Timothée Chalamet e Natalie Portman (che indossa una giacca sui cui bordi sono applicati i nomi delle registe donne non candidate), che presentano le nomination per la Migliore Sceneggiatura non Originale, il cui premio va a Taika Waititi per il suo meraviglioso Jojo Rabbit che, chi scrive, spera ardentemente vinca un altro Oscar, il più importante. Il regista dedica il suo Oscar ai bambini indigeni che vogliono fare arte.
Shia LaBeouf sale poi sul palco per annunciare il vincitore dell'Oscar come Miglior Cortometraggio, The neighbor's window.
Con due abiti color ruggine scintillante e rosso con guanti in pelle nera, rispettivamente Maya Rudolph e Kristen Wiig salgono a presentare la Migliore Scenografia, il cui Oscar va a C’era una volta a... Hollywood che sale così a due statuette, grazie alla splendida ricostruzione della Hollywood di fine anni '60. Le due attrici, a suon di canto sfrenato, presentano poi i candidati per i Migliori Costumi e si aggiudica l'Oscar Jaqueline Durran per Piccole Donne.
Chrissy Metz regala un bellissimo intermezzo musicale con la sua I'm standing with you, brano del film Atto di fede che attendiamo con ansia di vedere anche in Italia, mentre la voce di Greta Thunberg sottolinea l'importanza di parlare dell'ambiente, annunciando così i documentari, presentati a loro volta da Mark Ruffalo; il vincitore è American Factory, la cui regista Julia Reichert dedica il premio ai colleghi che rischiano per raccontare le loro storie, ad esempio sui bombardamenti in Siria, destinando poi il suo augurio ai lavoratori sui quali è incentrato il film.
L'interprete di Hulk presenta poi i candidati come Miglior Cortometraggio Documentario, consegnando la statuetta alle due registe di Learning to skateboard in a warzone.
Con due Oscar all'attivo, Maershala Ali giunge sul palco con in mano la busta contenente il nome della vincitrice come Migliore Attrice non Protagonista che è Laura Dern per Storia di un matrimonio. L'attrice si aggiudica il suo primo Oscar dopo aver vinto anche il Golden Globe e il Bafta per il ruolo dell'avvocato Nora nel bellissimo film di Noah Baumbach.
Lin Manuel Miranda presenta poi un video delle canzoni diventate grandi grazie ai film di cui hanno fatto parte e che a loro volta hanno reso grandi i film che hanno accompagnato: innumerevoli, basti pensare a Eye of the tiger, Footloose, My heart will go on, I will always love you, Purple Rain. E sul finire del video, Eminem appare sul palco per cantare la sua indimenticabile Lose Yourself, le cui parole, cantate a memoria da attori e attrici, gli fanno guadagnare una standing ovation, risvegliando un po' la serata, nettamente più soporifera delle precedenti.
Oscar Isaac e Salma Hayek salgono successivamente sul palco per presentare i candidati per il Miglior Montaggio Sonoro, il cui Oscar va a Le Mans '66 - La grande sfida, titolo originale Ford vs. Ferrari, e quelli per il Miglior Sonoro e stavolta si aggiudica la statuetta 1917 di Sam Mendes.
Un nuovo intermezzo musicale allieta la platea con il brano I can't let you throw yourself away, interpretato da Randy Newman e tratto dalla colonna sonora di Toy Story 4 per poi passare alle nomination per la Migliore fotografia annunciate da Will Ferrell, che chiama Roger Deakins per 1917, e a quelle per il Miglior Montaggio per il quale si aggiudica l'Oscar Le Mans '66 - La grande sfida.
Il Presidente dell' Academy prende poi posto sul palco chiamando Tom Hanks, che sta seguendo la nascita del Museo dell'Academy che aprirà nel mese di Dicembre 2020, ed è poi la volta di Cynthia Erivo che canta il brano protagonista del suo Harriet per il quale ha la doppia candidatura come Migliore Attrice Protagonista e Migliore Canzone, e che le regala una standing ovation.
Rebel Wilson e James Corden, vestiti da gatti in onore del film Cats di cui sono protagonisti, presentano poi il vincitore dell'Oscar per i Migliori effetti speciali che va a 1917 mentre Sandra Oh, insieme a Ray Romano, chiama a ritirare l'Oscar per il Miglior Trucco e Acconciatura che va a Bombshell che a breve vedremo anche in Italia e per il quale Charlize Theron è stata trasformata per diventare davvero identica alla giornalista realmente protagonista della vicenda narrata. Un'altra bellissima sale poi sul palco; è Penelope Cruz che annuncia il vincitore come Miglior Film Internazionale...ovvero Parasite, al cui regista Bong Joon-ho, la platea dedica un'altra standing ovation.
Arriva poi il momento di Elton John con la sua bellissima I'm gonna love me again, tra i brani dell'altrettanto emozionante Rocketman e subito dopo Taika Waititi annuncia i vincitori degli Oscar Onorari andati a David Lynch, Lina Wertmuller e Wes Studi, insieme all'Oscar umanitario vinto da Geena Davis.
Gal Gadot, Sigourney Weaver e Brie Larson salgono sul palco rispettivamente in nero, verde smeraldo e rosa antico, per annunciare che per la prima volta un direttrice d'orchestra donna dirigerà le colonne sonore candidate all'Oscar; e per citare le attrici, "the winner is Joker", con la sua musica carica di tensione e drammaticità. La Migliore Canzone è invece quella appena interpretata dal cantante britannico Sir Elton John che ha scritto la sua I'm gonna love me again insieme a Bernie Taupin, facendone uno dei brani più significativi di Rocketman.
Sono quasi le 5:00 e Spike Lee annuncia i candidati all'Oscar per la Migliore Regia: e Bong Joon-ho ritira la seconda statuetta della serata, la terza per il suo Parasite, che gli vale una nuova standing ovation della platea. Nel ringraziare Martin Scorsese, con i cui film è cresciuto, fa sì che un altro applauso scrosciante sia destinato questa volta al regista italo-americano.
Ed è il momento dei registi perché sua maestà Steven Spielberg sale sul palco per salutare tutti coloro che ci hanno lasciati nell'ultimo anno, le cui immagini sono accompagnate dalla voce di Billie Heilish che intona una sua personale e struggente versione di Yesterday.
Dopo il premio al miglior regista, è il momento dell'Oscar al Miglior Attore Protagonista presentato da Olivia Colman, migliore attrice dello scorso anno; "and the Oscar goes to"...Joaquin Phoenix, che fa il triplete dopo aver vinto anche Golden Globe e Bafta. L'attore, visibilmente emozionato, condivide con tutti i colleghi l'amore per il cinema e sottolinea l'importanza di dare la voce a chi non può far sentire la sua: parla di diritti, di come spesso vengano impunemente scavalcati, siano essi quelli delle donne, dei nativi, delle minoranze, degli animali o della natura. “Gli esseri umani sono così pieni di genialità che potrebbero davvero sacrificarsi per l'ambiente”.
E' ora il momento dell'Oscar per la Migliore Attrice Protagonista cui consegna l'Oscar il vincitore dello scorso anno, Rami Malek: ad essere chiamata sul palco è, come preventivato, Renée Zellwegger, che dedica l'Oscar alla sua Judy Garland la quale, all'epoca, non vinse quel che meritava.
A pochi minuti dalle 5:30, ora italiana, Jane Fonda approda sul palco del Dolby Theatre aggiudicandosi l'ennesima standing ovation della serata e presentando i candidati come Miglior Film dell'anno appena trascorso: e Parasite è il primo film non in lingua inglese ad aggiudicarsi la statuetta, portando a quattro il numero degli Oscar vinti da Bong Joon-ho.
Una serata meno brillante e coinvolgente di altre, in cui tuttavia l'inno alle donne e l'incitazione a non mollare, ha scandito molti dei discorsi di ringraziamento e lo stesso, indiscusso vincitore della serata, sembra aver incarnato il desiderio dell'Academy di promuovere la diversità, con ben quattro riconoscimenti ad un film proveniente da un paese tanto lontano e dalla cultura tanto differente.
La vittoria finale del film di Bong Joon-ho ha definitivamente sconfitto gli altri candidati che tuttavia, chi più chi meno, sono riusciti a portare a casa anche solo una statuetta a testa, o meglio, lo hanno fatto tutti tranne The Irishman, di cui rimane la standing ovation dedicata al regista Martin Scorsese.
Ecco tutti i vincitori:
MIGLIOR FILM
Parasite
MIGLIOR REGIA
Bong Joon Ho per Parasite
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
Joaquin Phoenix per Joker
MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA
Renée Zellweger, per Judy
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Brad Pitt, per C’era una volta a... Hollywood
MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
Laura Dern, per Storia di un matrimonio
MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE
Parasite (Corea del Sud)
MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE
Toy Story 4
MIGLIOR DOCUMENTARIO
American Factory
MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE
Bong Joon Ho, Han Jin Won per Parasite
MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
Taika Waititi per Jojo Rabbit
MIGLIORE FOTOGRAFIA
Roger Deakins per 1917
MIGLIORE SCENOGRAFIA
Barbara Ling, Nancy Haigh per C’era una volta a... Hollywood
MIGLIORI COSTUMI
Jacqueline Durran Piccole Donne
MIGLIOR TRUCCO E ACCONCIATURA
Kazu Hiro, Anne Morgan, Vivian Baker per Bombshell
MIGLIORE COLONNA SONORA
Hildur Guðnadóttir per Joker
MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
“(I’m Gonna) Love Me Again”, musica di Elton John, testi di Bernie Taupin, da Rocketman
MIGLIOR MONTAGGIO
Michael McCusker and Andrew Buckland per Le Mans '66 - La grande sfida
MIGLIOR SONORO
Mark Taylor, Stuart Wilson per 1917
MIGLIOR MONTAGGIO SONORO
Donald Sylvester per Le Mans '66 - La grande sfida
MIGLIORI EFFETTI SPECIALI
Guillaume Rocheron, Greg Butler, Dominic Tuohy per 1917
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
The Neighbor’s Widow
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DOCUMENTARIO
Learning to Skateboard in a Warzone (If You’re a Girl)
MIGLIOR CORTO D'ANIMAZIONE
Hair Love
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Sito ufficiale: Oscar