Oscar 2019, la diretta: il red carpet, gli abiti, i presentatori e, ovviamente...i vincitori!
La notte più sfavillante dell'anno è arrivata: in Italia è quasi l'una di notte ma a Los Angeles le star di Hollywood stanno iniziando ad arrivare sul red carpet. Mai come oggi i pronostici sono stati così incerti: i film in corsa per l'Oscar sono otto e sono tutti belli e interessanti. Come convincenti sono state le performance di attori e attrici che si sono aggiudicati le nomination.
Ma prima ancora di scoprire i vincitori della novantunesima edizione degli Oscar, divertiamoci ad ammirare gli outfit delle star: siano in corsa per la statuetta o semplici presentatori, attori e attrici questa sera sfoggiano il meglio di abiti, gioielli e accessori.
Yalitza Aparicio, candidata come migliore attrice protagonista per Roma, è deliziosa nel suo abito lungo verde acqua e argento monospalla mentre Constance Wu, presentatrice, sfoggia uno splendido modello giallo plissettato; Melissa McCarthy, che ha svelato doti non soltanto comiche, sta benissimo con la sua tuta bianca e nera con un lungo mantello mentre Charlize Theron in celeste Dior completamente nudo sulla schiena, austero ed elegantissimo, rimane la diva indiscussa degli ultimi tempi.
Helen Mirren, dal canto suo, è semplicemente favolosa in rosso pompeiano con un collier a dir poco incredibile ma anche Amy Adams, in corsa come migliore attrice non protagonista, indossa un abito aderentissimo sui toni del bianco e oro che le dona molto.
Ma ecco che arriva Glenn Close, giunta a quota sette candidature: un trionfo di oro con il suo abito regale, quasi matronale, con tanto di ampio mantello, fatto apposta per lei da Carolina Herrera e Wes Gordon. Eccessivo a dir poco, per quanto le stia indubbiamente bene. Al momento, tra le più eleganti, spicca Michelle Yeoh con il suo splendido abito color cipria e argento di Elie Saab, sfarzoso ma al tempo stesso non eccessivo. Veramente una scelta vincente.
E che dire dei maschietti? Viggo Mortensen e Willem Dafoe sprizzano fascino ed eleganza da tutti i pori mentre Rami Malek, il favorito della serata, che si è già aggiudicato tutti i premi precursori degli Oscar, indossa uno smoking classico e appare assai emozionato per la sua prima nomination agli Oscar. Bradley Cooper con la barba è semplicemente divino mentre Spike Lee, sempre eccentrico, questa sera sfoggia varie tonalità di viola e un tirapugni con la scritta Love. Stravagante, non c'è che dire, ma con un grande messaggio: “credete sempre in voi stessi”.
Uh là là, arrivano i pezzi grossi e con loro andiamo sullo sfavillante: Emma Stone, nuovamente candidata, ha scelto un modello quasi futuristico color ruggine di Louis Vuitton, la quasi cinquantenne Jennifer Lopez sfoggia un modello fasciatissimo di Tom Ford, fatto di piccoli specchi che la fanno brillare in tutta la sua bellezza e Queen Latifah indossa un modello nero ricoperto di paillettes. Tuttavia, sebbene il suo abito nero firmato Alexander McQueen sia relativamente semplice, la più sfavillante è sicuramente Lady Gaga, che al collo ha una gemma di svariati carati, presumibilmente un diamante giallo, che immaginiamo avere il valore di qualche milione di dollari.
Sono quasi le due e la cerimonia sta per iniziare: Allison Janney, elegantissima in velluto nero e collier di diamanti e rubini, ricorda il suo oscar come migliore attrice non protagonista in I, Tonya e la sala, mano a mano, si riempie.
Wow, apertura d'eccezione con We will rock you cantata da Adam Lambert insieme ai Queen. Un inizio davvero pazzesco, che si merita la standing ovation: il medley è incredibile, tutti gli attori cantano e alzano i pugni su We are the champion.
Una pioggia dorata scende sul palco e un “welcome to the Oscar” urlato dagli altoparlanti apre la novantunesima notte degli Oscar, la sala è in visibilio...che questa apertura sia un chiaro segno di chi sarà il film vincitore??
Tina Fey, Maya Rudolph e Amy Poehler, tre insolite e comicissime attrici, aprono le danze presentando le candidate per il ruolo di Migliore attrice non protagonista: e l'Oscar va a Regina King per Se la strada potesse parlare, presentato all'ultima Festa del Cinema di Roma. Primo Oscar black della serata. E' commossa ed elegantissima nel suo abito bianco dal profondo spacco e ringrazia le colleghe.
E' poi la volta di Jason Momoa che, a braccetto con Hellen Mirren, entrambi in rosa, sebbene di diverse tonalità, presenta il Migliore Documentario: si aggiudica la statuetta Free Solo, per il quale ritirano la statuetta la splendida e raffinatissima Elizabeth Chai, Jimmy Chin Evan Hayes e Shannon Dill: “questo film è per tutti quelli che credono nell'impossibile” ha detto la regista, ringraziando il National Geographic sul cui canale il documentario uscirà il prossimo Aprile.
E' la volta di trucco e parrucco e si aggiudica il premio Vice, per il quale ritirano Greg Cannom (che ha iniziato con il celeberrimo video di Thriller di Michael Jackson), Kate Biscoe e Patricia Dehaney che ringraziano sia Adam McKay che Christian Bale che per interpretare Dick Cheney ha subito una trasformazione davvero sorprendente.
La spassosa Melissa McCarthy arriva sul palco agghindata con un costume elisabettiano arricchito da coniglietti di peluche per presentare i Migliori Costumi, il cui premio va a Ruth Carter per Black Panther che batte addirittura Sandy Powell e Alexandra Byrne che hanno realizzato i costumi di Mary Poppins, Maria regina di Scozia e La Favorita.
Ecco ora Jennifer Lopez e Chris Evans per presentare i candidati per la Migliore scenografia: e Hannah Beachler è la prima afroamericana a vincere in questa categoria, per Black Panther, commossa e tremante nel suo vaporoso abito rosso.
Tyler Perry, attore afroamericano, un altro della lunga lista, arricchitasi dopo la campagna #Oscarsowhite, sale sul palco per il premio alla Migliore Fotografia che va ad Alfonso Cuarón per il suo Roma: il regista ha ringraziato il Messico e la sua famiglia ed è in corsa per altri prestigiosi premi.
Emilia Clarke, in uno scintillante abito lilla, presenta la performance di Jennifer Hudson che incanta il teatro con la sua bellissima voce, aggiudicandosi un caloroso applauso.
Dopo la presentazione di Vice, primo dei film candidati a migliore dell'anno, la tennista americana Serena Williams, decisamente statuaria nel suo abito nero e rosso rubino, presenta A star is born, secondo candidato, cui seguono gli annunci per il Miglior montaggio sonoro ed il Miglior sonoro, le cui statuette vanno a Bohemian Rhapsody, il quale si aggiudica due dei cinque Oscar cui è candidato.
Queen Latifah, ricoperta di paillettes nere, presenta il terzo candidato come Miglior Film, La Favorita, che ha all'attivo svariate nomination. Salgono poi sul palco Angela Bassett e Javier Bardem che parla in spagnolo e che, aiutato dall'attrice con il suo splendido abito fuxia, presenta il Miglior film straniero: inevitabilmente Roma, che si aggiudica la seconda statuetta.
La seconda canzone candidata all'Oscar, The place where lost things go, cantata da Bette Midler, conquista la scena con i suoi ombrelli rossi e lo sfondo londinese per poi lasciare il posto a Trevor Noah che presenta un altro candidato a Miglior Film quale Black Panther.
E' poi la volta di Michel Keaton, sobrio e fascinoso, che annuncia i candidati al Miglior Montaggio: e visto che non c'è due senza tre, Bohemian Rhapsody si aggiudica la terza statuetta, anche questa in ambito tecnico.
Daniel Craig e la divina Charlize Theron, in celeste, con capigliatura mora ed uno splendido collier di diamanti a forma di serpente, presentano la candidatura al Migliore attore non protagonista per poi nominare vincitore Mahershala Ali, per la sua interpretazione in Green Book, che ringrazia la nonna per averlo sempre spinto a provare e riprovare e si aggiudica una standing ovation per il secondo premio in due anni.
Michelle Yeoh presenta il Miglior film di animazione, la cui statuetta va a Spiderman – Un nuovo universo che batte il divertentissimo Gli Incredibili 2 e il geniale Ralph Spacca Internet, lasciando a secco la Pixar.
Il Grand Canyon fa da sfondo alla terza canzone candidata all'Oscar, la When a cowboy trades his spurs for wings di La ballata di Buster Scruggs. E se già la cerimonia è tra le più piatte degli ultimi anni, questa melodia malinconica, rischia davvero di far addormentare chi segue la diretta.
Mike Myers e Dana Carvey tentano di strappare qualche risata presentando Bohemian Rhapsody quale candidato a Miglior Film e a seguire il delizioso cortometraggio di animazione Bao si aggiudica l'Oscar con la storia del dolcissimo raviolo a vapore.
Il premio per il Miglior cortometraggio documentario lo porta a casa Period. End of sentence: “Non è che sto piangendo perché ho le mie cose ma abbiamo vinto un Oscar con un corto sulle mestruazioni”. Finalmente un gruppo di persone che riesce a far ridere nonostante la serietà dell'argomento che tratta appunto il tema del ciclo nell'India rurale, dove le donne non possono entrare nei templi durante le mestruazioni, sono costrette a rimanere chiuse in casa e non hanno accesso ad assorbenti economici.
Diego Luna, con una spilletta raffigurante la bandiera del Messico, presenta per l'appunto Roma, uno degli otto candidati a Miglior Film e successivamente Paul Rudd e Sarah Paulson, che indossa un particolarissimo abito rosso pompeiano che le lascia l'addome e la schiena scoperti, presentano i candidati per i Migliori effetti speciali: la statuetta va a First Man che supera gli Avengers, Ready Player One e Solo: a Star Wars story.
E finalmente, il momento tanto atteso: Lady Gaga e Bradley Cooper salgono sul palco e intonano Shallow, tra le candidate come Miglior Canzone. Un duetto davvero emozionante con i due attori che si guardano negli occhi, facendo loro una per una le parole del brano, per poi concludere guancia a guancia. Che Irina Shayk debba preoccuparsi? Intanto, anche loro si aggiudicano la standing ovation dell'intero teatro.
Ci avviciniamo ai premi più importanti ma nel frattempo il premio per il Miglior Cortometraggio va a Skin: “questo film parla di educazione, di come i genitori devono insegnare un modo migliore ai loro figli”.
Brie Larson, splendida in argento luccicante con scollo all'americana di Celine, annuncia con Samuel L. Jackson il vincitore per la Migliore Sceneggiatura originale, che quest'anno è Green Book, davvero un premio meritatissimo, e quello della Migliore sceneggiatura non originale. L'urlo di giubilo di Samuel L. Jackson che chiama Spike Lee per Blackkklansman è incontenibile e il regista gli salta letteralmente in braccio per la gioia: Spike Lee fa cinema da decenni ed è sempre stato impegnato nella causa dei neri, lo dice anche nel suo discorso, espressamente politico: “le elezioni del 2020 sono dietro l'angolo, ricordiamocelo, che siano le elezioni dell'amore, fate la cosa giusta”.
Finalmente, in una cerimonia assai piatta e veloce, arrivano le prime, vere e grandi emozioni. Perché “l'amore è potere”.
Tessa Thompson, con un delizioso abito nero a balze con sottili strisce dorate firmato Chanel, e Michael B. Jordan, arrivano sul palco per consegnare la statuetta al vincitore della Migliore Colonna Sonora che è Kendrick Lamar per Black Panther, mentre la Migliore Canzone dell'ultima edizione degli Oscar è Shallow di Lady Gaga (A Star Is Born) che ottiene l'ennesima standing ovation della serata. La cantante di origine italiana piange e ringrazia tutti: “Non si tratta solo di vincere: non arrendetevi mai, dipende tutto da quanto sapete insistere, resistere e andare avanti”.
Dopo due ore di spettacolo fiacco, le emozioni si susseguono a non finire e il presidente dell'Academy ricorda gli artisti scomparsi nell'ultimo anno, che hanno ispirato e divertito: tra questi Ermanno Olmi, Bernardo Bertolucci, Margot Kidder, Neil Simon, Vittorio Taviani, Burt Reynolds, Nelson Pereira Dos Santos, Milos Forman, Penny Marshall, Isao Takahata, Stan Lee, Bruno Ganz e Albert Finney.
Il gran finale è vicino e Barbra Streisand, accolta da una standing ovation, con il suo onnipresente basco ricamato come il vestito total black, presenta Blackkklansman, altro candidato come Miglior Film.
Gary Oldman e Allison Jeanney salgono poi sul palco per annunciare il Migliore attore protagonista che, come previsto, è Rami Malek che in Bohemian Rhapsody ha interpretato l'incommensurabile Freddy Mercury e per cui si aggiudica un'altra poderosa standing ovation.
“Grazie ai Queen, grazie per avermi permesso di essere una piccola parte del patrimonio che avete lasciato”. “Io sono immigrato, figlio di immigrati, e anche Freddy Mercury lo era”.
Amandla Stenberg e l'onorevole John Lewis - altra standing ovation per la coppia - presentano l'ultimo film candidato all'Oscar, Green Book: proprio Lewis, leader dei diritti civili, tiene fortemente a questa storia che, oltre alla profonda amicizia tra due uomini, racconta di un viaggio attraverso l'America vittima di pregiudizi razziali.
Francis McDormand e Sam Rockwell consegnano la statuetta alla Migliore attrice protagonista che è una emozionatissima Olivia Colman, protagonista di La Favorita che si aggiudica il suo primo Oscar, accompagnata anche lei da una entusiasta standing ovation: sbaglia anche il nome di Emma Stone, chiamandola Emily, tanta è l'emozione ed infine ringrazia le altre attrici ed il marito, che la sostiene da venticinque anni.
Resta a bocca asciutta dunque Glenn Close che, indebitamente presentatasi in oro, si era aggiudicata altri premi ma il principale, complice la mancata scaramanzia, lo ha perso.
Giunti al penultimo atto, Guillermo Del Toro presenta il migliore regista del 2019: rullo di tamburi, proprio nell'anno più difficile circa i rapporti USA – Messico, l'Oscar se lo aggiudica Alfonso Cuarón per il suo Roma. Dopo il grande abbraccio con Del Toro, il regista ringrazia “Yalitza e Marina, le persone che hanno fatto questo film”. “Questo film parla di domestici senza diritti e il nostro compito è spostare lo sguardo altrove”.
Siamo giunti al gran finale e una strepitosa Julia Roberts in fuxia annuncia l'ultimo vincitore della serata: il Miglior Film dell'edizione degli Oscar 2019 è GREEN BOOK!!
Chi scrive ha fatto la nottata sperando in questo momento perché, fin da quando è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma, è stato chiaro che fosse un film stupendo, forte, attuale, commovente, divertente, pieno di messaggi positivi. Con una coppia superlativa. Un film che fa bene al cuore: che accontenta il black power e il grande pubblico.
La serata è partita fiacca ma ha riservato grandi sorprese: noia iniziale, mancanza di un unico presentatore, standing ovation, emozioni e black power sono senza dubbio le parole chiave di questa 91a edizione degli Oscar. Alla fine, una tra le più commoventi degli ultimi anni.
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