Oscar 2018: si celebrano le minoranze e vince Guillermo del Toro con La Forma dell'Acqua

Stanotte, mentre in Italia tutta l'attenzione era concentrata sullo spoglio delle schede eletterali e sui risultati che determineranno la direzione politica che prenderà il nostro Paese, al Dolby Theatre di Hollywood i riflettori erano tutti puntati sull'evento annuale più importante per il Cinema: la cerimonia di premiazione degli Oscar giunta alla sua 90° edizione

In un palco adornato da 45 milioni di Swarovski, Jimmy Kimmel ha diretto una serata contenuta, con dei ritmi puntuali e ben orchestrati, forse anche troppo. I siparietti, le gag e persino la sorpresa fatta agli spettatori del cinema dall'altra parte della strada, (Gal Gadot, Guillermo del Toro, Margot Robbie e altre celebrità sono entrati all'improvviso in sala portando snack), tutto è sembrato un po' sottotono, o comunque senza quella magia che "la fabbrica dei sogni" sa regalare. 

Ma, proseguendo la visione della cerimonia, notando gli abiti che le dive hanno indossato percorrendo il red carpet e calpestando il palco, si riesce quasi a intuire il perchè di tanta sobrietà. Le star, infatti, nonostante abbiano smesso l'outfit nero utilizzato ai Golden Globes in segno di protesta, non hanno sfoggiato mises particolarmente eccessive o provocanti (a parte qualche raro caso) preferendo la semplice eleganza, quasi a mostrare la concretezza degli intenti che ha portato alla fondazione del movimento Time's UP e degli obiettivi che intende perseguire. Certamente non sono mancati scollature e spacchi vertiginosi, ma niente che potesse distogliere l'attenzione da quello che è stato il filo conduttore di tutta la cerimonia: il cambiamento.

Ne ha parlato Kimmel nel suo discorso introduttivo citando donne e minoranze, ne hanno parlato Lupita Nyong'o e Kumail Nanjiani facendo notare di essere degli immigrati con dei sogni, ne hanno parlato Salma Hayek, Ashley Judd e Annabella Sciorra introducendo il video in cui varie celebrità spiegavano che occorre superare le barriere non soltanto per quanto riguarda il genere ma anche il colore della pelle, celebrando la diversità, ne ha parlato anche un'emozionatissima Frances McDormand che, dopo aver ricevuto l'Oscar come Miglior Attrice Protagonista per la sua interpretazione in Tre manifesti a Ebbing, Missouri, ha incitato tutte le donne nominate in sala (attrici, produttrici, fotografe, scenografe, sceneggiatrici, etc...) ad alzarsi in piedi, "tutte donne che hanno storie da raccontare e progetti da finanziare", esortando i produttori ad un incontro per parlare di questi progetti e lasciando il pubblico con due parole: "Inclusion Rider" (riferito alla clausola dei contratti cinematografici, che gli attori possono pretendere, per avere l'inclusione delle minoranze nella troupe).

Anche la distribuzione delle statuette pare richiamare l'equità, nonostante le numerose nomination di alcuni titoli, infatti, il numero più alto di premi l'ha ricevuto La Forma dell'Acqua di Guillermo del Toro, film che celebra proprio la diversità e che porta a casa 4 Oscar su 13 nomination (Miglior Film, Regia, Scenografie e Colonna Sonora). Segue con 3 Oscar Dunkirk, di Christopher Nolan (Miglior Montaggio, Sonoro e Montaggio Sonoro), e tutti gli altri vincitori chi con 2 e chi con 1. Ma eccoli tutti:

MIGLIOR FILM
La Forma dell'Acqua, di Guillermo del Toro

MIGLIOR REGIA
Guillermo del Toro, La Forma dell'Acqua

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
Gary Oldman, L'ora più buia

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA
Frances McDormand, Tre manifesti a Ebbing, Missouri

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA 
Sam Rockwell, Tre manifesti a Ebbing, Missouri

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Allison Janney,  I, Tonya

MIGLIOR FILM DI ANIMAZIONE
Coco di Adrian Molina, Lee Unkrich

MIGLIOR FILM STRANIERO
Una Donna Fantastica di Sebastián Lelio

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE
Scappa - Get Out scritta da Jordan Peele

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
Chiamami col tuo nome scritta da James Ivory

MIGLIOR COLONNA SONORA ORIGINALE
Alexandre Desplat per La Forma dell'Acqua

MIGLIOR CANZONE
Remember me”, Coco Music and Lyric by Kristen Anderson-Lopez and Robert Lopez

MIGLIORI COSTUMI
Mark Bridges per Il filo nascosto

MIGLIOR TRUCCO E ACCONCIATURA
Kazuhiro Tsuji, David Malinowski and Lucy Sibbick per L'ora più buia

MIGLIORE SCENOGRAFIA
Paul Denham Austerberry, Shane Vieau e Jeffrey A. Melvin per La Forma dell'Acqua

MIGLIOR MONTAGGIO
Lee Smith per Dunkirk

MIGLIOR MONTAGGIO SONORO
Richard King e Alex Gibson per Dunkirk

MIGLIOR SONORO
Gregg Landaker, Gary A. Rizzo e Mark Weingarten per Dunkirk

MIGLIORI EFFETTI SPECIALI
John Nelson, Gerd Nefzer, Paul Lambert e Richard R. Hoover per Blade Runner 2049

MIGLIOR FOTOGRAFIA
Roger A. Deakins per Blade Runner 2049

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
The Silent Child di Chris Overton and Rachel Shenton

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO ANIMATO
Dear Basketball di Glen Keane and Kobe Bryant

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DOCUMENTARIO
Heaven is a Traffic Jam on the 405 di Frank Stiefel

MIGLIOR DOCUMENTARIO
Icarus di Bryan Fogel and Dan Cogan

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(foto: AFP/Getty Images; fonte: http://www.oscars.org)