Karlovy Vary International Film Festival: I vincitori
Finalmente, ecco i premi di questa 52° edizione del Karlovy Vary International Film Festival, manifestazione nata nel 1946, che essendosi alternata per anni col Festival di Mosca durante gli anni dell’URSS, non può celebrare i suoi 72 anni d’attività. E non le fa neanche onore la giuria internazionale, composta da Anna Brüggemann (Germania), Sara Flack (Usa), Ciro Guerra (Colombia), Michel Merkt (Svizzera), Štefan Uhrik (Repubblica Ceca), che sembra aver assegnato i premi più alle buone intenzioni dei cineasti che non all’intrinseco valore artistico dei film.
Così risulta premiato col Globo di Cristallo (25.000 dollari) il piccolo film ceco di Václav Kadrnka Krìžácek (Il piccolo crociato), accolto con simpatia, ma mai considerato in gioco da larga parte dei critici. Stesso discorso per il monotono e prevedibile film bosniaco Muškarci ne Placu (Gli uomini non piangono) di Alen Drijevic che ha ottenuto il premio speciale della giuria. Più equilibrato il Premio di regia al ceco Peter Bebjak per Ciara (La linea).
E che dire delle due protagoniste del film polacco Ptaki Špiewaja w Kigali (Uccelli cantano a Kigali) di Krzysztof e Joanna Krauze: Jowita Budnik ed Eliane Umuhire, premiate ex-aequo quali migliori attrici? Accettabile, invece, il premio d’interpretazione maschile a Alexander Yatsenko, protagonista del russo Arrhythmia di Boris Khlebnikov, come la menzione speciale all’americano Keep the Change di Rachel Israel e quella per l’attrice rumena Voica Oltean di Breaking News di Iulia Ruginà. Il pubblico, da parte sua, ha onorato il film Usa del Gala di chiusura interpretato dall’omaggiato Jeremy Renner, Wind River di Taylor Sheridan.
Nelle sezioni parallele, da citare Kak vitka chesnok vez lecha Shtyrya (Come Viktor ‘l’aglio’ portò Alexey ‘il fico’ nella casa di cura) del russo Alexander Hant che ha vinto il Gran Premio (15.000 dollari) della sezione East of West . E nella stessa sezione, menzione speciale (10.000 dollari) per Dede della georgiana Mariam Khatchvani.
Nella sezione Documentary ha vinto il film spagnolo Muchos hijos, un mono y un castillo (Tanti figli, una scimmia e un castello) di Gustavo Salmerón. E premio della giuria per Atelier de conversation dell’austriaco Bernhard Braunstein.
Il premio della critica internazionale, FIPRESCI, è stato assegnato a Keep the Change (Tieni il resto) di Rachel Israel. Il Premio Ecumenico a The Cakemaker (Il pasticcere) dell’israeliano Ofir Raul Graizer. Il premio FEDEORA (critici europei e mediterranei) a Marita della rumena Cristi Iftime.
I Globi di Cristallo per l’eccezionale contributo al mondo dl cinema sono stati assegnati a Ken Loach, Paul Laverty e al musicista James Newton Howard. E per gli attori Uma Thurman, Casey Affleck e Jeremy Renner i Premi del Presidente. Ultimo, per il contributo al cinema ceco, il Premio del Presidente all’ottantasettenne regista praghese Václav Vorlícek.
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