Karlovy Vary International Film Festival: I Premi
A trent’anni dalla rivoluzione di velluto, la Repubblica Ceca ha onorato il 54° Karlovy Vary International Film Festival con circa seicento spettacoli. Per l’esattezza 497, più 97 anteprime per la stampa e per l’industria da un catalogo di 185 film: 156 lungometraggi di finzione e 29 documentari. E tra le altre cifre: 12.521 accrediti e 139.271 biglietti venduti, senza enumerare le decine di premi dei quali riportiamo quelli più importanti.
La giuria internazionale composta da Štêpán Hulik (Repubblica Ceca), Annemarie Jacir (Palestina), Sergei Loznitsa (Ucraina), Angeliki Papoulia (Grecia), Charles Tesson (Francia), ha assegnato il Globo di Cristallo, il Grand Prix con un assegno di Usa $ 25.000, al film bulgaro The Father (Il padre) di Kristina Grozeva e Petar Valchanov. Il Premio Speciale della Giuria di Usa $ 15.000 è andato al film tedesco Lara di Jan-Ole Gerster. Premio per la migliore regia al belga Tim Mielants per il film Patrick. Corinna Harfour, protagonista di Lara, premio per la migliore interpretazione femminile. Per quella maschile, il premio è stato assegnato allo slovacco Milan Ondrik per il film Let There Be Light (Facciamo chiarezza) di Marko Škop. Due le menzioni speciale della giuria: il film spagnolo La virgen de agosto (La vergine d’agosto) di Jonàs Trueba, e la protagonista della produzione cileno-argentina El Hombre del Futuro (L’uomo del futuro), Antonia Giesen.
Nella sezione East of the West cinque giurati provenienti da Ucraina, Finlandia, Repubblica Ceca, Grecia e Lituania hanno assegnato il Grand Prix di Usa $ 15.000 al violento film russo Byk (Bull), mentre il Premio Speciale della Giuria di Usa $ 10.000 è andato all’ucraino Moi dumki tikhi (I miei pensieri silenziosi) di Antonio Lukich.
Provenienti da Austria, Svizzera e Argentina, i tre giurati del concorso riservato ai documentari hanno attribuito il Grand Prix di Usa $ 5.000 alla documentarista russa Ksenia Okhapkina per la produzione estone-lettone Surematu (Immortale). Il cinese Kongzi meng (Sogno confuciano) di Mijie Li ha ricevuto il Premio Speciale della Giuria. Il Premio del Pubblico è andato al film ceco Jiri Suchý - Lehce s životem se prát (Affrontando le avversità della vita con disinvoltura) della praghese Olga Sommerovà.
Passando ai premi non ufficiali, quello della FIPRESCI (International Federation of Film Critics), è stato assegnato da tre critici provenienti da Olanda, Repubblica Ceca e Slovenia al film spagnolo La virgen de agosto di Jonàs Trueba. The Ecumenical Jury Award, rappresentato da tre critici provenienti da Canada, Repubblica Ceca e Australia, è stato attribuito al film tedesco Lara: una raccomandazione è stata fatta per il film slovacco Nech je svetlo di Marko Škop. Il Feodora Award (Federation of Film Crtitics of Europe and the Mediterranean for the best film from East of the West), composto da critici provenienti da Montenegro, Bulgaria e Italia, è stato assegnato al film turco Passed by Censor (Il censore) di Serhat Karaasian. Una menzione speciale è andata alla regista del Kosovo Lendita Zeqiraj per il film Shpia e Agës (La casa di Aga). L’Europa Cinemas Label Award all’estone Martti Helde per il film Skandinaavia vaikus (Silenzio scandinavo).
Tralasciando diversi premi minori, citiamo il film di chiusura Late Night della canadese Nisha Ganatra, interpretato da Emma Thompson, e l’assegnazione del Globo di Cristallo all’attrice americana Patricia Clarkson, che ha preceduto la cerimonia dei premi.