Karlovy Vary International Film Festival, 55ª edizione - Giorno 1
Karlovy Vary. Dopo la sosta del 2020 provocata dal Covid-19, torna in grande spolvero il 55th Karlovy Vary International Film Festival con un omaggio, in presenza, a Michael Caine, e con l’anteprima mondiale di Zàtopek, produzione delle repubbliche, ceca e slovacca, diretta dal praghese David Ondricek. Supera di poco le due ore ed è ambientato nel 1968 quando dall’incontro col recordman australiano Ron Clarke, il quattro volte medaglia d’oro olimpica, il più grande atleta cecoslovacco di tutti i tempi, Emil Zàtopek, ricorda le tappe della sua carriera, da semplice operaio a campione mondiale, attraverso i tempi bui del nazismo e del comunismo. E mostra aspetti privati della sua vita incluso l’incontro e il matrimonio con Dana Zàtopkovà, medaglia olimpica di tiro col giavellotto.
Inaugurata con un originale spettacolo di balletto, la serata si è conclusa con una festa black tie e champagne dal sapore di altri tempi. E poche ore più tardi, al mattino, i primi due film in concorso: Každà minuta života (Ogni singolo minuto) della praghese Erika Hnikovà; Le prince della tedesca Lisa Bierwirth. La prima, regista di corti e di documentari, 45 anni, ha scritto e diretto, mese per mese, la vita di un bambino di quattro anni, i cui genitori hanno deciso di crescerlo secondo il metodo Kamevéda, un complesso approccio allo sviluppo delle abilità motorie e intellettuali del bambino. Catturando completamente l’attenzione del figlio, costantemente alla sua guida con fare affettuoso ma scrupolosamente dosato a insegnargli discipline sportive fanno sì che alla vigilia del quinto compleanno raggiunga risultati da primato nella corsa, nella pallacanestro, nell’hockey su ghiaccio, nel ciclismo e agli anelli. E quando lo portano al mare in Italia, il bambino, cronometro alla mano, è chiamato a migliorare i suoi tempi nella corsa mentre i suoi coetanei costruiscono castelli di sabbia sul bagnasciuga. Il film dura ottanta minuti e per i primi venti sembra un film di denuncia, alla Haneke. Purtroppo continua nella stessa maniera per tutto il tempo e si chiude quando si prospetta che la madre possa essere di nuovo incinta. Cronaca di un’infanzia rubata, che senza dubbio denuncia un metodo che priva il bambino di qualsiasi libertà, ma questa volta non vale il detto latino repetita iuvant.
Supera le due ore, invece, ed è abbastanza movimentato il melodramma Il principe, girato a Francoforte su un incontro insolito tra una gallerista sulla cinquantina e un immigrato congolese. Monika ha curato mostre importanti e ha diretto musei, ma si trova a un punto di svolta in una società molto competitiva. Joseph, irregolare in Germania, dichiara di occuparsi di importazioni esportazioni, ma in realtà traffica in diamanti e si muove nella comunità congolese dove ha molti amici e alcuni complici. E’ un giovane simpatico e gentile, e conosce Monika durante una retata della polizia. Per lei è colpo di fulmine, anche se matura poco a poco: per lui l’occasione di una relazione importante. Il film mostra lo svolgersi delle due vite su binari differenti: da una parte una società tradizionale impostata sul rispetto della legge, dall’altra l’avventurosa quotidianità di un immigrato irregolare. E la loro relazione ha alti e bassi, provocati anche da piccole ingenuità che complicano la loro vita: Joseph le dice di commerciare in diamanti, e lei lo racconta agli amici che si pongono il problema della regolarità di quel commercio. Interpretato da Ursula Strauss e Passi Balende, questo incontro tra protagonisti di situazioni al limite manca forse della tensione proporzionata alla durata del film.
Dopo la visione stampa dei primi due film in concorso, il Festival ha presentato l’ultimo film interpretato da Michael Caine, Best Sellers della canadese Lina Roessler, la cui prima mondiale si è tenuta a giugno alla Berlinale. A ottantotto anni, e con qualche problema di mobilità, il famoso attore inglese interpreta il ruolo di uno scrittore, autore di un best seller fine anni Settanta, ora scontroso e solitario, al quale fa ricorso una giovane editrice che spera nel suo aiuto per evitare il fallimento.
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(Foto: Zàtopek. Credit: Film Servis Festival Karlovy Vary)
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