Fantascienza: i film che vedremo...
“Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi…navi da combattimento in fiamme al largo dei bastione di Orione, e i raggi B balenare nel buio vicino alla porte di Tannahauser…”
Blade Runner, assurto a mito anche per la povertà sia di quantità che, spesso, di qualità della fantascienza per un buon ventennio dopo i fasti del passato quando, questo genere, servì ad appagare la fame di nuovo dopo la Guerra o da simbologia per la Guerra Fredda.
Certo ci sono stati comunque grandissimi film, ma mai come ora una vera pletora di titoli che sembrano voler riempire ogni spazio di questo 2016 (e forse dell’inizio del 2017), senza nemmeno citare i “comic-movies”.
Il titolo più atteso è per dicembre: Rogue One, il primo spin-off della saga di Star Wars, ovvero di come i ribelli si sono procurati piani della Morte Nera. Film attesissimo, come si è detto, e che è già incappato in un “pesante” reshooting dopo i primi screening, forse perché non proprio in linea con gli standard Disney. Il regista, Gareth Edwards, dovrebbe assicurare comunque competenza e Felicity Jones come protagonista maggior femminilità di Daisy Ridley. Vedremo.
Secondo della lista è un altro titolone con un grande passato alle spalle, e un radioso futuro all’orizzonte visto che è in cantiere la nuova serie TV: Star Trek Beyond. J.J. Abrams ha –ovviamente- abbandonato e tutto è nelle mani dell’adrenalinico Justin Lin, il Fast & Furious director che si affida alla sceneggiatura del Sig. Scott, ovvero Simon Pegg. Viste le premesse potrebbe essere un capitolo con molta azione, tanta “coolness” e soprattutto per i veri fans della serie, considerato quanto Pegg sia un vero geek.
Quello che si sa della storia e che questa volta ci troviamo ai confini dell’universo (quindi probabilmente nella classicissima “missione quinquennale”) e che un nuovo nemico (rettiloide) minaccia la Federazione. Sembra che abbandoneremo le macro trame che coinvolgono il tessuto centrale della Federazione, quindi niente Klingon, Romulani o altro… mah…
Altro sequel roboante, è il caso di dire, sarà Independence Day - Rigenerazione, appena 20 (diconsi venti!) anni dopo il primo capitolo, ritroviamo gli alieni spacca tutto pronti ad inviare una nuova ondata grazie a un segnale di emergenza inviato dalla precedente flotta d’invasione. Ma la Terra, con la tecnologia inversa (ovvero costruire copiando) avrà approntato delle difese, adeguate?
Roland Emmerich, che ha giurato talmente tante volte di non fare più film catastrofici che ormai non gli crede più nemmeno Pinocchio, tentato dall’immane cachet si tuffa nel progetto che -dice- di cullare da tempo. Gli servono solo 200 milioni di dollari, quasi il doppio del vecchio capitolo, ma è l’inflazione si sa.
Tutto il vecchio cast è dentro. Tutto? Non proprio: l’astuto nero dalle orecchie a sventola non sarà della partita.
Direttamente dal videogioco più spopolante di sempre… eccolo, è lui: Assassin’s Creed. E come sarebbe potuto mancare?
Cominciamo da chi impersonerà l’assassino impersonante (metagioco di parole): Michael Fassbender (si, se fai Magneto poi puoi fare un altro personaggio della Madonna). Insieme a lui Marillon Cotillard e Jeremy Irons (perché hanno fatto Batman) e alla regia Justin Kurzel che ha già lavorato con Fassbender in costume (Macbeth).
La Ubisoft, detentrice dei diritti del videogioco, vuole evitare le trappole di Tomb Raider (che non fu il successo sperato) e creare un franchise dal successo planetario, come per il gioco.
La storia –per quelle 3 persone al mondo che ancora non la conoscessero- è quella di un carneade, Callum Lynch, che grazie ad un dispositivo, l’animus, si troverà trasportato nel corpo di un suo antenato (qui Aguilar) acquisendone anche le abilità e scoprendo di far parte della Setta degli Assasini.
Gli Assassini sono i rivali ancestrali dei Templari e la lotta è in corso ancora oggi.
In tutto questo non poteva mancare il re della fantascienza, l’immortale (come una nota leggenda internet asserisce), l’eletto: Keanu Reeves. Sarà protagonista di Replicas, per la regia del semi esordiente Jeffrey Nachmanoff.
Ossessionato dalla morte della famiglia in un incidente, uno scienziato tenta di tutto per poterli riportare in vita
Passengers è il connubio tra la star di Guardiani della Galassia Chris Pratt e quella di Hunger Games, Jennifer Lawrence. Diretti dal norvegese Morten Tyldum, i due sono i passeggeri di un viaggio interplanetario. Jim Preston si sveglia, per errore, con 60 anni di anticipo dal sonno criogenico nel bel mezzo del vuoto siderale e, pur di non restare solo, decide di “attivare” anche Aurora.
Il visionario Tommy Wirkola (quello che ci propose gli zombie nazisti di Dead Snow per capirci)arriva con un altro curioso progetto: What Happened to Monday?
Un cast di grande livello, tra cui Willem Dafoe, Noomi Rapace e Glen Close (che ormai sbuca ovunque), si trova in un prossimo futuro dove in una Terra sovrappopolata non si può avere più di un figlio. Così sette sorelle gemelle, ognuna con il nome di un giorno della settimana, si dividono la stessa identità per non farsi scoprire dal Dipartimento della Natalità ed essere così giustiziate.
Potenziale interessante per un film girato in Romania.
Se invece volete soldati dei corpi speciali pronti a sparare a tutto, ma calati in un contesto fantascientifico (una sorta di World Invasion) eccoci pronti per Spectral, dove superaddestratiearmatissimi soldati vengono spediti in varie città per combattere una minaccia soprannaturale. Il regista è l’esordiente Nic Mathieu e la storia frutto di un team che ha già avuto a che fare con la fantascienza.
Tutt’altro tono per The Space Between Us, dove la fantascienza è un pretesto per un drammone romantico.
Gardener Elliot (l’Asa Butterfield di Ender’s Game giusto per restare in tema) è cresciuto su Marte, ma torna su una Terra, che non ha mai visto, per cercare il padre. Intraprendera il classico viaggio di formazione con una ragazza, Tulsa (Britt Robertson – Tomorrowland).
Il regista, Peter Chelsom, è -ovviamente- maestro della commedia e del romanticismo perché, come già detto, la fantascienza qui, è solo un pretesto.
Una sorta di Ultimatum alla Terra rivisitato, è Arrival (Story of your life), dove Occhio di Falco e la compagna di Superman… ooops, dove Jeremy Renner e Amy Adams vengono coinvolti nel ritrovamento di un’astronave aliena e dovranno investigare sulle reali intenzioni di questa razza. Lei, esperta linguista, man mano che inizia a comunicare con loro, rivivrà del flasback che saranno rivelatori.
Anche qui un regista abituato a tutt’altro, a scavare nelle emozioni umane più buie e profonde, Denis Villeneuve, per un film di fantascienza molto sui generis.
Torna alla regia un nome molto particolare, Steven Shainberg (noto per il suo Secretary), con un film molto particolare: Rupture. Una donna rapita da una misteriosa organizzazione viene interrogata e fatta oggetto di esperimenti per liberare il suo vero potenziale.
Ancora una volta guerra psicologica per il cineasta statunitense.
DxM, progetto che gira da un po’, dovrebbe vedere la luce in autunno. La storia è quella di un gruppo di genie che studia un sistema per bypassare la comunicazione neurale da applicare alla riabilitazione dei motolesi. Ma il chip risultante consentirebbe anche il controllo mentale e, ovviamente, un folle professore (Sam Neill che fin da Lezioni di piano di follia se ne intende) vuole tenerlo per se.
Il fatto che la produzione sia andata così a rilento e che il regista sia Andrew Goth, noto soprattutto per la sua pessima media su IMDb, non depongono proprio in favore del progetto, ma magari resteremo sorpresi, o magari no.
E chiudiamo con Hermione Granger (alias Emma Watson) che si ritrova in un thriller fantascientifico insieme a Tom Hanks. The Circle è una sorta di mix tra S.Y.N.A.P.S.E. – Pericolo in Rete e The Net – Intrappolata nella Rete. La giovane Mae Holland si trova assunta in un’azienda tecnologica, The Circle dove le informazioni vengono gestite in maniera molto poco trasparente e nessuno è al sicuro.
Il libro è stato un discreto successo, vedremo il film...