Estati al mare: storia delle commedie balneari italiane, al cinema
Nei cinema dal 1 Giugno 2016, Miami Beach di Carlo Vanzina riporta il regista e il suo inseparabile fratello co-sceneggiatore Enrico nell’ambito della commedia tricolore vacanziera d’ambientazione balneare, precorsa addirittura da quel Domenica d'agosto (1950) di Luciano Emmer che, apripista del “neorealismo rosa”, anticipò tutti i cosiddetti “spiaggiarelli” di cui fecero parte, tra gli altri, Vacanze a Ischia (1957) di Mario Camerini, Ferragosto in bikini (1960) di Marino Girolami e Diciottenni al sole (1962) di Camillo Mastrocinque.
Un filone che comprese anche escursioni nel “musicarello” tramite lavori quali Stasera mi butto (1967) di Ettore Maria Fizzarotti e Vacanze sulla Costa Smeralda (1968) di Ruggero Deodato, ma che è stato proprio il già citato autore di Vacanze di Natale (1983) a riportare all’attenzione del grande pubblico attraverso il suo insuperabile capolavoro Sapore di Mare (1983), dichiaratamente ispirato a classici del calibro de La voglia matta (1962) di Luciano Salce e L'ombrellone (1965) di Dino Risi.
I fratelli Va(ca)nzina
Del resto, grazie al suo riuscitissimo miscuglio di risate – con un Jerry Calà nel suo periodo d’oro e un inedito Christian De Sica milanese – e sentimenti abbondantemente infarcito di carica nostalgica ulteriormente accentuata dalle numerose hit musicali degli anni Sessanta incluse nella colonna sonora, si tratta anche del lungometraggio che ha concesso ai figli di Steno di imporre la propria personale cifra stilistica dopo i primi esperimenti cinematografici con Renato Pozzetto, Diego Abatantuono, i Gatti di Vicolo Miracoli e, addirittura, il cantante Alan Sorrenti.
Cifra stilistica che, appunto, nel corso della carriera li ha portati più volte a confrontarsi con altri amori e spettacoli comici estivi da spiaggia, in un certo senso sfiorati anche in Vacanze in America (1984) e Sognando la California (1992).
Perché, se hanno provveduto a radunare in Un'estate al mare (2008) nomi noti della comicità tricolore quali Gigi Proietti, Enrico Brignano, Lino Banfi, Massimo Ceccherini, Enzo Salvi, Ezio Greggio e Biagio Izzo per renderli protagonisti di una serie di episodi montati in sequenza, non hanno esitato neppure a risfruttare buona parte dello stesso team – alternando, però, i segmenti tra loro – nel successivo (e decisamente più riuscito) Un'estate ai Caraibi (2009).
Senza contare il Piccolo grande amore (1993) che, con un semiesordiente Raoul Bova barista e impegnato a far perdere la testa alla principessa Barbara Snellenburg in un villaggio turistico della Sardegna, altro non fu che un mediocre rifacimento sulla sabbia del loro Amarsi un po'... (1984).
Molti anni prima che si decidessero a sfornare Sapore di te (2014), apprezzabile reboot ambientato negli anni Ottanta del loro classico e con interpreti Vincenzo Salemme, Maurizio Mattioli, Nancy Brilli, Serena Autieri, Martina Stella, Giorgio Pasotti, Katy Saunders ed Eugenio Franceschini.
Altri sapori di mare
Reboot venuto, però, soltanto dopo il Sapore di mare 2 - Un anno dopo (1983) di Bruno Cortini che, ponendo in secondo piano l’ironia – con Mauro Di Francesco al posto di Calà – e accentuando il romanticismo, coinvolse Eleonora Giorgi e Massimo Ciavarro rivelandosi un sequel soltanto leggermente inferiore rispetto all’irraggiungibile capostipite.
Sequel che, tra l’altro, permise anche al suo sfortunato regista – prematuramente scomparso nel 1989 – di continuare a cavalcare il genere sia con Giochi d'estate (1984) che con L'estate sta finendo (1987), variante che – sceneggiata anche da Francesca Archibugi – ha in realtà poco a che vedere con la spensieratezza delle vacanze al mare.
Come vi hanno poco a che vedere anche L'ultima estate (2009) della Giorgi e Maramao (1987) e Che ne sarà di noi (2004), entrambi diretti da Giovanni Veronesi, maggiormente rivolti al dramma rispetto alla sfilza di titoli comprendenti Windsurf-il-vento-nelle-mani (1984) con Pierre Cosso e Yesterday - Vacanze al mare (1985), rientranti nella filmografia di Claudio Risi.
Quest’ultimo, oltretutto, in realtà mini-serie concepita per il piccolo schermo – guardando in maniera evidente a Sapore di mare – come pure Positano (1996) di Vittorio Sindoni e Ferragosto OK (1986) di Sergio Martino, il quale aveva già avuto modo di sfornare al cinema anche l’Acapulco, prima spiaggia... a sinistra (1983) con Andrea Roncato e Gigi Sammarchi.
E se, rimanendo nel piccolo schermo, è d’obbligo citare il telefilm in sei puntate Professione vacanze (1987) che, concepito da Vittorio De Sisti, ha poi ispirato per il grande l’inguardabile Operazione vacanze (2012) di Claudio Fragasso, non dimentichiamo che il loro volto simbolo Calà è stato uno dei più utilizzati dal filone.
Non a caso, prima ancora di dirigere il tutt’altro che esaltante Vita Smeralda (2006) e di prendere parte alla esilarante azione anti-evasione fiscale in Sardegna inscenata in E io non pago - l'Italia dei furbetti (2012) di Alessandro Capone, ha affiancato Demetra Hampton in Saint Tropez, Saint Tropez (1992) di Castellano e Pipolo e, sotto la regia di Bruno Gaburro, Alba Parietti in Abbronzatissimi (1991) ed Eva Grimaldi in Abbronzatissimi 2 - Un anno dopo (1993).
Oltre a interpretare uno degli episodi del Rimini Rimini (1987) di Sergio Corbucci cui ha fatto seguito il Rimini Rimini un anno dopo (1988) diretto dal fratello Bruno.
Tutti facenti parte, comunque, di una tipologia di spettacolo su celluloide sempre più lontana dal garbo vanziniano e vicina all’involgarimento della società italiana che andava verso gli anni Novanta, precedendo, tra l’altro, il fine settimana estivo raccontato nel pessimo Panarea (1997) di Pipolo.
Serie B...each
D’altra parte, la tradizione ha avuto modo di dispensare anche non pochi b-movie interessati più alla risata grassa e al lato sexy che al sentimentalismo di stampo teen, da L'insegnante al mare con tutta la classe (1980) di Michele Massimo Tarantini a La liceale al mare con l'amica di papà (1980) del sopra menzionato Girolami, fino a La settimana al mare (1981) di Mariano Laurenti.
Il Mariano Laurenti che, oltretutto, ha fornito varianti musicali sia attraverso Un jeans e una maglietta (1983) e La discoteca (1983), ambedue incentrati sul popolare cantante partenopeo Nino D’Angelo e con Bombolo ed Enzo Cannavale a regalare siparietti comici, sia tramite Pazzo d'amore (1999), con una giovane Laura Chiatti e Luciano Caldore, altra nota voce della musica napoletana.
Ma, prima di ricordare che Bombolo e Cannavale sono stati presenti anche nel dimenticabilissimo Vacanze d'estate (1985) di Ninì Grassia, potremmo continuare nominando Cuando calienta el sol... vamos alla playa (1983) di Mino Guerrini e Stesso mare stessa spiaggia (1983) di Elo Pannacciò, oltretutto responsabile degli sconosciuti Un'età da sballo (1983) e Mare amore – Frammenti di storie d’amore (1985).
Per arrivare al tardo Club vacanze (1995) di Alfonso Brescia, il cui cast annovera Alvaro Vitali, Lucio Montanaro, Andy Luotto e la brassiana Sonia Topazio.
Ultime spiagge
Ma cosa è rimasto nel terzo millennio di tutte quelle vacanze al mare che, con risultati altalenanti, hanno accompagnato la crescita in sala di tanti spettatori nati tra la metà degli anni Settanta e l’inizio del decennio successivo?
Qualche titolo che si è ostinato a tentare di riproporre inutilmente il clima spensierato diffusosi soprattutto in epoca reaganiana lo abbiamo già tirato in ballo nei paragrafi precedenti, ma soprattutto, a cominciare dalla par condicio sotto il sole proposta da Ferie d’Agosto (1996) di Paolo Virzì, i beach movie tricolori hanno cominciato a preferire toni un po’ più seri e maggiormente orientati verso la riflessione privilegiata rispetto al genere.
Infatti, se escludiamo Sharm el Sheikh - Un'estate indimenticabile (2010) di Ugo Fabrizio Giordani, con comparto comico costituito da Enrico Brignano, Maurizio Casagrande e Giorgio Panariello, i cinema si sono popolati soprattutto di parabole di formazione come quella del Daniele De Angelis di Ma che ci faccio qui! (2006) di Francesco Amato, ambientato sul litorale romano e in un certo senso simile al successivo Questo mondo è per te (2011) di Francesco Falaschi.
Il Falaschi che ha poi affiancato Nicolas Vaporidis proprio a Angelis in Last minute Marocco (2007), nello stesso periodo in cui il Carlo Virzì fratello dell’appena citato Paolo ha debuttato dietro la macchina da presa con L’estate del mio primo bacio (2006).
Lavori poi seguìti da Sul mare (2010) di Alessandro D’Alatri e Immaturi – Il viaggio (2012) di Paolo Genovese, ma successivi al Dillo con parole mie (2002) di Daniele Luchetti che, pur non risultando riuscitissimo, con la storia della paffutella adolescente in cerca della perdita della verginità in Grecia rientra, probabilmente, tra i pochissimi esempi post-2000 forniti della necessaria freschezza che lo spettatore cerca nel caldo periodo delle ferie...