Conosciamo la redazione. 2010-2019, un decennio di Cinema: i migliori film secondo Daniele Sesti
Un decennio al cinema
2019 Jocker
Perché c’è tutto quello che vorremmo vedere al cinema: azione, dramma, denuncia, recitazione, fotografia, musica. Un film perfetto, per tutti i palati. Un film che sgomenta, appassiona, e fa pensare. Che volete di più?
2014 Interstellar
Innanzitutto, perché Christopher Nolan lo abbiamo visto crescere e poi perché “Interstellar” è uno di quei film che continua a far parlare di sé anche mesi dopo averlo visto. Perché ti costringe a pensare e a farti fare domande. Perché le immagini di un’onda alta centinaia di metri ti rimangono impresse senza abbandonarti più.
2014 Mommy
Forse perché Xavier Dolan, nato nel 1989, potrebbe essere mio figlio, ma forse perché Mommy ti esplode dentro, come quell’inquadratura che all’improvviso si amplia aprendoti il cuore e l’anima. “Mommy” ti sorprende dall’inizio alla fine, ed è una piacevolissima sorpresa.
2010 Inception
Ancora Nolan, ancora le mille domande che rimangono in sospeso quando le luci si accendono in sala e tu rimani a fissare le ultime inquadrature del film. In questo caso, è una piccola trottola che gira e nel suo girare c’è tutta l’essenza di questo grandissimo inesauribile regista.
2013 The Wolf Of Wall Street
Il miglior Scorsese di sempre. Il miglior Di Caprio di sempre. Nel raccontare l’epopea – vera – del broker Jordan Belfort, si coglie come il regista e l’attore, entrano in quella sintonia perfetta che si percepisce sequenza dopo sequenza, scena dopo scena. Scorsese dimostra di essere innovativo ed originale anche se appartenente ormai a generazioni passate e Di Caprio è attore a tutto tondo: divertente e drammatico, statuario e discreto.
2014 Birdman
Perché se sei un cinefilo compulsivo, non puoi non apprezzare un piano sequenza di quasi due ore, con più livelli narrativi che si alternano e sovrappongono e la maschera multiforme di Michael Keaton che si adegua, enfatizzandola, alla complessità e ricchezza della sceneggiatura.
2011 The Tree of Life
Perché The Tree of Life è una grande sinfonia composta e diretta da uno dei più grandi registi della storia del cinema, Terrence Malick. Ci si accomoda sulla poltrona e si assiste, con rispetto e commozione, alla storia dell’Universo e dell’uomo.
2014 Whiplash
Perché “Whiplash” è passione e dolore, crudeltà e spietatezza. Perché è un film di formazione dove arte e vita si intrecciano, si scontrano anche con spargimento di sangue. Perché Damien Chazelle è uno dei registi dei prossimi decenni.
2015 Il figlio di Saul
Perché è l’ennesimo film sull’Olocausto, la cui memoria è sempre necessario rinverdire. Il regista ungherese László Nemes racconta l’Olocausto da un punto di vista singolare e terribile. Una storia di redenzione, una missione impossibile all’interno di un campo di concentramento disegnato come un girone infernale. Come detto, un film necessario.
2013 La Grande Bellezza
Perché l’omaggio alla Città eterna, è un’amara riflessione sulla debolezza del pensiero vuoto ed effimero di una intellighenzia superata ed obsoleta. Sorrentino lo realizza dando fondo alle sue qualità di grande pittore surrealista, capace di coniugare estetismo e contenuti, restituendoci immagini e suoni che difficilmente dimenticheremo.
Menzione Speciale:
Lazzaro Felice (2018)
Alice Rohrwacher si conferma in un cinema “povero” e delle origini dove la poesia non è una casuale intrusa ma principio informante di ogni inquadratura e di ogni dialogo. Questo film, è un piccolo gioiello incastonato in una foggia antica e preziosa che apre il cuore e stimola la mente.
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