Conferenza stampa: WAX: We Are the X
“Questa è la mia primissima conferenza stampa, sono emozionatissimo. In questo lungometraggio, comunque, sono coinvolti dodici esordienti, non solo io. Abbiamo trovato tante aziende che ci hanno aiutato e il dual cam, che serve a fare campo e controcampo senza tradire il linguaggio della soggettiva, non esisteva ancora nei telefoni cellulari quando ho scritto il film. Qui abbiamo usato cinque diverse macchine e, sicuramente, se avessimo utilizzato una cinepresa trentacinque o sedici millimetri non avremmo potuto effettuare determinate riprese”.
A parlare alla stampa romana è Lorenzo Corvino in occasione dell’arrivo nelle sale cinematografiche del suo primo film da regista: WAX: We Are the X, proposto da Distribuzione indipendente a partire dal 31 Marzo 2016 e che apre con il veterano Rutger Hauer in compagnia dell’Andrea Sartoretti della serie televisiva Romanzo criminale, il quale, presente in conferenza, racconta divertito: “È stato molto bello girare con Rutger Hauer, perché ogni quarto d’ora ordinava un cappuccino. Io da bambino guardavo Blade runner e non avrei mai immaginato di condividere un giorno con lui la scena e tutti quei cappuccini. Mi ha commosso anche la sua resistenza gastro-intestinale. Tra l’altro, è la prima volta che entro in un film dopo averlo visto, perché le scene con me ed Hauer sono state girate dopo”.
Infatti, pare che le sequenze con i due attori – poste in testa e in coda della circa ora e quarantatré di visione – siano state inserite soltanto una volta che il film, già pronto, venne fatto visionare al protagonista di Ladyhawke e Furia cieca, per avere il quale Corvino ha dovuto pazientare sei mesi: “La sua risposta alla mia prima mail fu molto poco elegante e chiedeva chi fossi io per avere nel mio film uno come lui, che aveva concesso un ultimo cameo solo a Christopher Nolan per Il cavaliere oscuro, nel 2007. Poi, tramite l’agente internazionale siamo riusciti ad arrivarci, però ha voluto leggere la sceneggiatura tradotta e vedere il film e ci ha potuti raggiungere soltanto dopo aver terminato le riprese della serie televisiva True blood”.
Ma i veri protagonisti dell’operazione – dichiaratamente ispirata a Y tu mamá también – Anche tua madre di Alfonso Cuáron, Jules e Jim di François Truffaut e The dreamers – I sognatori di Bernardo Bertolucci – sono Jacopo Maria Bicocchi, Davide Pagani e la sensuale Gwendolyn Gourvenec nei panni di due giovani italiani e una ragazza francese invitati a Monte Carlo per realizzare uno spot, ma che, messi a dura prova da incontri ed eventi che vanno oltre il loro controllo, si rivelano tre dei tanti Sacrificabili e in cerca di riscatto della loro generazione.
Lo Jacopo Maria Bicocchi per il quale, trattandosi di un film quasi tutto in sua soggettiva, questo lo ha fatto sentire come il regista in ambito calcistico, in quanto dichiara di aver pensato soprattutto a Gwendolyn e Davide: la prima che non si aspettava un prodotto cinematografico italiano di questo tipo e che dice di aver notato una certa chimica tra i due ragazzi già durante il casting, il secondo che ammette di aver provato un’esperienza diversa dal solito, in quanto, per la prima volta nella sua carriera, doveva guardare nell’obiettivo della camera.
E, alla fine, è avvenuto il contrario del Dogma, in quanto qui è stato il mezzo tecnico ad essere al servizio della narrazione e non viceversa, come spiegato dal regista, che conclude: “Ho scelto la tematica generazionale perché dobbiamo avere il coraggio di parlare del nostro presente, di noi stessi. Oggi, in realtà, viviamo al di sopra delle nostre possibilità e ci troviamo in uno stato di precarietà intellettuale. Inoltre, esiste attualmente, a tutti gli effetti, una guerra civile tra generazioni, perché diamo la colpa alla precedente, ma ci facciamo mantenere proprio da lei”.