Conferenza Stampa: Bianco di Babbudoiu

“In un momento in cui al cinema la commedia italiana sta andando particolarmente bene siamo arrivati noi a cercare di abbassare il tiro. Diciamo che, uscendo in prossimità di Pasqua, il nostro film può essere definito un cineagnello, una cinecolomba o, addirittura, un cinemaiale, considerando che nel film un porcellino è anche presente”.

A parlare in maniera divertita è Michele Manca, che , facente parte insieme al fratello Stefano e all’amico Roberto Fara del trio comico sassarese conosciuto come Pino e gli anticorpi, ha incontrato a Roma la stampa, affiancato dal regista e da parte del cast, in occasione dell’arrivo nelle sale cinematografiche di Bianco di Babbudoiu di Igor Biddau, distribuito da Lucky red a partire dal 17 Marzo 2016.

Lungometraggio nato in cantina mentre Michele e Stefano bevevano il vino prodotto dal padre e, a quanto pare, piuttosto autobiografico, in quanto incentrato su tre soci alle prese con cinquecentomila euro di debito accumulati dalla loro azienda vinicola, ma a proposito di cui il secondo dei due precisa: “L’unica differenza tra la nostra storia e quella dei personaggi del film è individuabile nella loro deficienza nel gestire l’azienda”.

Lungometraggio comprendente anche un momento chiaramente ispirato alle comiche del muto e che tira in ballo un palloncino in volo in probabile omaggio al classico di Fritz Lang M – Il mostro di Düsseldorf, di cui parla il regista: “La sequenza dell’automobile con i palloncini è il classico momento clown che fa parte di quelli surreali presenti un po’ in tutto il film e lo ha voluto Michele; poi ci sono diverse citazioni dal cinema di genere western e d’azione, ma abbiamo cercato di non superare quella linea per non esagerare. Comunque, siamo cresciuti insieme e, di conseguenza, per noi era un percorso normale quello del cinema; quello del film era un sogno rimasto nel cassetto. Tra l’altro, la collezione di fumetti di Alan Ford che vediamo nel film è veramente di Michele, ma non ha dovuto venderla per produrlo”.

Assenti all’incontro, tra gli altri, l’autore della colonna sonora Manuel Rossi Cabizza, che nella pellicola veste anche i panni di un pianista svedese, la bondiana Caterina Murino, che i protagonisti non dimenticano di elogiare, e Benito Urgu, la cui comicità sarda dichiarano essere, da sempre, un loro punto di riferimento; mentre presenziano il succitato Fara, Marco”Baz”Bazzoni e Dario Cassini, che, coinvolto nel duplice ruolo di un direttore di banca e di un esilarante usuraio, interviene: “È divertentissimo il fatto che l’usuraio, nel film, sia molto più chiaro, onesto e netto del direttore di banca”.

E conclude Michele riferendosi anche alla loro recente partecipazione di successo sul palco del Festival della Canzone Italiana: “A Sanremo è andata bene, ora speriamo che vada bene anche il film al cinema”.