Charlie's Angels: dalle origini ai giorni nostri, gli angeli che non smettono mai di volare alto
“C'erano una volta tre ragazze che frequentavano l'Accademia di Polizia...”
Così vengono presentate le protagoniste nella sigla della prima versione televisiva di Charlie's Angels, attraverso la voce fuori campo dello stesso Charlie (John Forsythe in originale, Luciano De Ambrosis nella versione italiana), loro mentore e datore di lavoro. Subito dopo compaiono i volti, nell'ordine, di Kate Jackson, Farrah Fawcett e Jaclyn Smith, mentre l'inconfondibile jingle accompagna le immagini.
Sabrina Duncan, Jill Munroe e Kelly Garrett sono tre detective private che lavorano al servizio della Charles Townsend Investigation, guidate nelle loro missioni dall'assistente Bosley (interpretato da David Doyle), presenza costante e preziosa nella vita degli “angeli”.
Prodotta da Aaron Spelling – noto ai più per la serie cult Beverly Hills 90210 – e da Leonard Goldberg, Charlie's Angels è andata in onda tra il 1976 e il 1981 sulla ABC: 5 stagioni, 118 episodi, più un film pilota mostrato sei mesi prima dell'inizio ufficiale.
Le vicissitudini che riguardano l'avvio del progetto sono numerose, tra cui un primo rifiuto da parte del produttore esecutivo non convinto dell'idea alla base, il nuovo titolo (dopo l'improbabile The Alley Cats, ossia “i gatti randagi”) e lo scambio dei ruoli tra le attrici scelte.
Nel corso degli anni, le stesse protagoniste cambiarono più volte: la Fawcett lasciò la serie a fine prima stagione, la Jackson al termine della terza. A sostituirle Cheryl Ladd, che vestiva i panni della sorella di Jill, Kris Munroe (dalla seconda alla quinta stagione), Shelley Hack, nella parte di Tiffany Wells (per la sola quarta stagione) e Tanya Roberts alias Julie Rogers (nella quinta e ultima). Per cui l'unica a non abbandonare mai il suo personaggio fu la Smith, tra l'altro l'unica ad aver sostenuto un provino per la parte, dal momento che non aveva esperienze di rilievo nel suo curriculum.
Charlie's Angels è uno di quei prodotti intramontabili, che hanno fatto scuola e lasciato un ricordo affettuoso in coloro che hanno trascorso minuti, ore e giorni in compagnia delle affascinanti investigatrici. Motivo per il quale, a distanza di più di quarant'anni, una nuova pellicola a loro ispirata ha visto la luce a cavallo tra il 2019 e il 2020 (la release ufficiale negli Stati Uniti è stata il 15 novembre 2019, mentre in Italia si dovrà attendere ancora un po').
Ma andiamo per ordine, perché prima di questo, altri due remake sono stati realizzati, nel 2000 e nel 2003, entrambi diretti da McG, con Cameron Diaz, Drew Barrymore e Lucy Liu nei panni delle tre detective, chiamate con nomi diversi – Natalie, Dylan e Alex. Sebbene la componente femminile sia sempre stata determinante nello show, nei film viene in qualche modo rafforzata, anche dalle figure delle sensuali villain, con i tratti di Kelly Lynch prima e Demi Moore poi. Sino ad arrivare all'exploit con il titolo più recente, diretto proprio da una donna, Elizabeth Banks (co-protagonista nel ruolo di un'inedita Bosley).
Al di là delle vere e proprie indagini, l'interesse del pubblico (soprattutto maschile) si soffermava ovviamente sulle doti fisiche e atletiche delle donne, più che intellettuali, facendo sì che la serie ottenesse un grande successo. Ma ciò che risulta importante è il trovarsi dinanzi a una delle prime occasioni in cui a tre donne viene affidato il ruolo principale. E forse poco conta che si sfrutti l'avvenenza delle attrici, se comunque il risultato è quello di avere personaggi femminili forti sullo schermo, anche perché il modo in cui venivano rappresentate era sempre molto pudico. In fondo si tratta di “angeli”. La questione può essere cambiata, in piccola parte, con il passare del tempo, per quanto le attrici delle pellicole di oggi appaiano ancora più allenate che svestite.
Nella serie c'è come una formula che si ripete e a cui talvolta fanno riferimento i film: la chiamata di Charlie, l'inserimento sotto copertura di una delle tre nel covo dei nemici, il pericolo che quest'ultima corre nel momento in cui viene scoperta, il salvataggio da parte delle altre due e l'arresto dei colpevoli. Il modello, più vicino a una sorta di action comedy (con punte di romance) e meno al genere poliziesco, fu d'esempio per molti prodotti a venire. Tanti furono in seguito i tentativi di emulazione, tra cui persino un cartone animato francese intitolato Totally Spies - Che Magnifiche Spie, nessuno all'altezza dell'originale.
Si pensi che la prima stagione di Charlie's Angels fu un vero e proprio fenomeno di massa, con una copertura sui media senza precedenti; addirittura il Time gli dedicò la copertina e un articolo in cui veniva analizzato l'impatto sulla cultura popolare. All'epoca inoltre, secondo un censimento americano, il nome Charlie era più diffuso rispetto agli anni precedenti la messa in onda dello show.
Un ultimo elemento ripreso dal piccolo schermo e trasposto nei lungometraggi è la presenza di guest star: da Kim Basinger a Dean Martin, da LL Cool J a Carrie Fisher, fino ad arrivare alla stessa Jaclyn Smith nei panni storici della sua Kelly Garrett, che compare sia in Charlie's Angels – Più che mai (2003) che nell'ultimissimo Charlie's Angels.