Babbo Natale esiste! Lo dice anche il Cinema ...

Sull'esistenza di Babbo Natale si dibatte sin dall'età scolare, chi più chi meno, e in genere si arriva alla conclusione che il pacifico uomo barbuto che porta gioia nel cuore dei bambini non sia nient'altro che una leggenda adatta esclusivamente a loro. Quel che molti non sanno però è che alla domanda "tu credi in Babbo Natale?", ci saranno anche degli adulti che risponderanno inaspettatamente "sì, certo", e non sono certo dei pazzi ma solo delle persone che hanno deciso di abbracciare la filosofia del Natale (e spesso non solo in quel periodo dell'anno). Che si creda in lui o in ciò che rappresenta c'è da dire che il Cinema e i film TV sono ricchi di informazioni su Babbo Natale e, trattandoli alla stregua di fonti visive e quindi autorevoli, possiamo trarre una sorta di ricerca semiseria che non solo ne attesti l'esistenza ma ne descriva anche le caratteristiche. 

Cominciamo dalle origini.
Secondo molti Babbo Natale (o Santa Claus per i paesi anglofoni) altri non è che San Nicola, vescovo di Myra protettore dei bambini, e di una infinità di altre categorie umane, che è stato trasformato dal consumismo in un anziano rubicondo vestito di rosso sgargiante che invoglia allo shopping compulsivo e a bere dolci e inebrianti bibite gasate. Secondo quanto ci racconta il film d'animazione Netflix del 2019 Klaus, invece, Babbo Natale in origine era un falegname, un po’ burbero per la verità, che viveva come un eremita in una baita piena di giocattoli impolverati nei pressi di Smeerensburg, un villaggio pieno di persone irose e vendicative, bambini compresi, e tutto era grigio e freddo. L’arrivo di un giovane e svogliato, ma simpatico, postino porta Klaus a regalare uno dei suoi giocattoli ad un bambino triste e solo, e la felicità che ne consegue è un susseguirsi di azioni che lentamente riportano la pace e la serenità negli abitanti del paese, fino a diffondersi oltre i suoi confini. Come dice lo stesso Klaus infatti: “ogni vera buona azione ne genera sempre un’altra”. Al di là del messaggio di fratellanza e comunità, che rappresentano la figura di Babbo Natale, questo film ci svela anche  il ruolo della letterina in tutta la vicenda a lui legata.

Chi è Babbo Natale
Non è perfettamente chiaro se l’uomo in rosso più famoso del pianeta sia sempre lo stesso dalla notte dei tempi. Alcune fonti teorizzano infatti una successione familiare, come rivelano il film Disney con Anna Kendrick e Shirley MacLaine, Noelle (Disney+), e l'animazione di Sony Pictures Il figlio di Babbo Natale (Amazon Prime Video). In entrambi i casi dovrebbe essere il primogenito a prendere in mano le redini della slitta, anche se i fatti sembrano dimostrare che sono i secondi figli ad avere un più profondo spirito natalizio. Secondo altre ipotesi un qualsiasi uomo potrebbe diventare Babbo Natale solo indossandone il costume. E’ quello che capita a Tim Allen in Santa Clause (Disney+) quando si ritrova nel suo giardino il corpo senza vita di Babbo Natale caduto dal tetto, e dopo aver messo i suoi vestiti non può che accettare la trasformazione nel bonario idolo di tutti i bambini.
Tra i film che sostengono l’idea di un Babbo Natale perenne non si può tralasciare quello interpretato da Kurt Russel nel film di Chris Columbus, Qualcuno salvi il Natale (Netflix), dove a portare i doni non è proprio un affabile vecchietto in sovrappeso ma un uomo maturo e in forma che ama rockeggiare nelle prigioni di Chicago (scena indimenticabile, N.d.R.), che compie il suo viaggio intorno al mondo grazie ad una sorta di iperspazio magico e che, bisogna dirlo, è comunque molto credibile nel suo ruolo.

Dove e con chi abita?
Una cosa pare mettere d’accordo quasi tutte le fonti cinematografiche: Babbo Natale abita al Polo Nord, anche se spesso dalle immagini sembrerebbe su un altro pianeta, dove ci sono anche il suo quartier generale e il laboratorio dei giocattoli. Vive circondato dagli elfi che non solo sono suoi amici e consiglieri ma lo aiutano a fabbricare i doni da portare ai bambini, a compilare le liste dei destinatari e a organizzare la notte della consegna. La località in questione è invisibile agli esseri umani, inutile che lo si cerchi su Google Earth. Secondo alcune teorie non possiamo vederlo perché è sotterraneo, secondo altre perché coperto da una cupola magica che lo nasconde a occhi indiscreti. In pochi hanno avuto l’onore di essere ospitati in tale idilliaco borgo, ricco di colori sgargianti e meraviglie che appagano tutti i cinque sensi. Certo questi fortunati non andranno a dirlo in giro, ma è sicuro che ne portano a lungo i benefici effetti. Per scoprire come è fatto possiamo fare riferimento agli altri due film con Tim Allen protagonista, Che fine ha fatto Babbo Natale? e Babbo Natale è nei guai (entrambi su Disney+). 

Nel primo dei due viene anche spiegato perché esiste la Signora Natale che, come altre pellicole documentano, non è solo una moglie che supporta e sopporta il famoso marito, ma anche la Donna che tiene in mano le redini del villaggio e offre le soluzioni agli infiniti problemi che un’attività frenetica e complessa come quella del Natale può comportare. Goldie Hawn ne è l'esempio perfetto in Qualcuno Salvi il Natale 2 (Netflix), sempre di Chris Columbus e, ovviamente, sempre con Kurt Russel nei panni del “Signor Natale”. 

A quanto pare Babbo Natale ha anche un cane. Così almeno viene testimoniato dai film Disney Home Entertainment Zampa e la magia del Natale e Zampa 2 – I cuccioli di Natale (entrambi su Disney+). Guardando questi film scopriamo che il fedele quattrozampe non è solo il suo migliore amico, ma anche il compagno di viaggio nella missione Natalizia, che può parlare ai bambini che credono e ha dei cuccioli un po’ esuberanti.

Al villaggio di Natale vivono ovviamente anche le famose renne che trainano la slitta (Fulmine, Ballerina, Donnola, Freccia, Cometa, Cupido, Saltarello, Lampo - in inglese: Dasher, Dancer, Prancer, Vixen, Comet, Cupid, Donner, Blitzen - Rudolph si è aggregata alla fine degli anni ’40 in seguito al successo della famosa canzone natalizia). Nel già citato film Il figlio di Babbo Natale (Amazon Prime Video) si può vedere come si sia cercato di mandarle in pensione sostituendo la classica slitta con un mezzo molto più adatto ai tempi moderni: una sorta di astronave supersonica ben attrezzata di optional che permette di compiere il giro del mondo in totale sicurezza e far visita ai numerosi bambini che abitano il globo. Pare però che ogni tentativo di liberarsi completamente delle tradizioni non abbia mai dato gli effetti sperati. In Noelle (Disney+), ad esempio, si pensa di sfruttare le moderne piattaforme di consegna a domicilio per recapitare i doni con risultati non proprio natalizi. Questo però non deve far pensare che il progresso non sia arrivato anche nel lato nascosto del Polo Nord, anzi, ogni aspetto dell’operazione Natale è supportato da attrezzature futuristiche e prodigi tecnologici inimmaginabili, solo che vengono sfruttati nel modo migliore con un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione. Lo si può vedere chiaramente in In Qualcuno salvi il Natale 2 (Netflix) dove scopriamo che i bambini possono mandare sia lettere cartacee che video con la certezza che nessuno dei loro desideri sarà inascoltato. 

La Magia del Natale
Certo la tecnologia chiarisce molte cose che riguardano Babbo Natale, ma non è sempre esistita e comunque non può risolvere tutti i dubbi avanzati dai negazionisti: “come fa a passare dal camino?”; “E se il camino non c’è?”; “Come fa a far volare la slitta?” “Come può portare tutti quei regali?”. La risposta in realtà è semplice quanto complessa: la Magia del Natale. È presente in tutte le opere citate, in modo più o meno esplicito, ed è legata alla fede: più bambini (ma non solo) credono in Babbo Natale più la Magia è forte, se smettono di farlo invece la Magia svanisce, il Natale è in pericolo e il mondo rischia di piombare nell’oscurità. Una sorta di centrale elettrica, insomma...
Ma cosa è la Magia del Natale? È curioso che a spiegarlo sia Il miracolo della 34° strada, in bianco e nero, senza effetti speciali, senza slitte che volano o uomini che si calano dal camino. In questo film del 1947 un uomo che si chiama Kris Kringle (uno dei tanti pseudonimi di Babbo Natale) comincia a lavorare in un grande magazzino newyorkese. La sua serenità d’animo, la sua leggerezza, la sua gentilezza e disponibilità, elargite senza aspettarsi nessun tornaconto, riescono a far cambiare atteggiamento ai più cinici, anche a quelli che dal Natale hanno solo intenzione di guadagnarci. Oltre a fornirci le prove documentali dell’esistenza di Babbo Natale questo capolavoro cinematografico insegna che il Natale alla fine non è solo un periodo dell’anno e non riguarda solo i bambini, perchè non è altro che uno stato d’animo, è essere aperti nei confronti degli altri, è voglia di sognare e superare le difficoltà con positività e ottimismo, sostenendosi a vicenda...con o senza slitta volante.

Buon Natale!

(Foto: Qualcuno salvi il natale - Netflix)