Aspettando Mary Poppins
Chi non conosce Mary Poppins? Entrata a far parte dell'immaginario collettivo nel 1964, quando approdò sul grande schermo per opera di Robert Stevenson, la tata dei sogni ha incantato intere generazioni di spettatori che ancora adesso, nel XXI secolo, conoscono a memoria le celeberrime “Con un poco di zucchero” e “Supercalifragilistichespiralidoso” e ricordano la corsa sui cavalli delle giostre.
Nata dalla penna dell'autrice Pamela Lyndon Travers per alleviare le sofferenze delle sue sorelle, da poco orfane ed anche vittime di una grave depressione della madre, Mary Poppins è diventata tra i personaggi più carismatici e amati di sempre e il film di Stevenson, che negli Stati Uniti uscì nell'Agosto del 1964, si aggiudicò cinque Oscar, un Golden Globe, due Emmy e tantissimi altri premi.
Ma Mary Poppins ha una storia assai tribolata che John Lee Hancock ha raccontato nel bellissimo Saving Mr.Banks; Walt Disney in persona infatti, fece la corte per quasi vent'anni all'autrice della serie di libri – i preferiti di sua figlia -, cercando di convincerla a farne un film ma lei si rifiutò fino a che la situazione economica non fiorente, la costrinse ad accettare.
Ci vollero due anni e mezzo solo per scrivere la sceneggiatura, pianificare il film e comporre la sonora sonora ma la Travers non fu mai soddisfatta del prodotto finito e quando, negli anni '90, il produttore Cameron Mackintosh le propose uno spettacolo teatrale, rifiutò categoricamente perché non desiderava che il suo personaggio fosse nuovamente alterato né voleva che la Disney fosse ammessa al progetto. Alla sua morte però, avvenuta nel 1996, il musical prese il via e la Disney fu tirata in ballo. La versione teatrale di Mary Poppins fu presentata a Londra nel 2004, esattamente quaranta anni dopo l'uscita del film, e fu un successo strepitoso che recentemente ha conquistato anche l'Italia, grazie alle numerose repliche del Teatro Nazionale di Milano.
L'unico elemento che fin da subito sembrò soddisfare l'incontentabile Pamela – pseudonimo di Helen Lyndon Goff, australiana di origine – fu Julie Andrews che, per altro, aspettò a confermare l'incarico perché sperava di essere scritturata in My Fair Lady, grande rivale di Mary Poppins che soffiò al compianto Disney i premi più importanti, concedendogli, oltre a quelli tecnici e musicali, quello come Migliore Attrice protagonista alla Andrews.
Ma se lei fu accettata, Dick Van Dyke, che nel film interpreta sia Bert che l'avido banchiere Mr.Dawes Senior, non le andò mai a genio e fino all'ultimo continuò a proporre attori come Fred Astaire e Cary Grant, tanto che il povero Van Dyke, pur confermando che Mary Poppins fosse il miglior film nel quale aveva recitato fino ad allora, non si sentì mai all'altezza.
Le stesse perplessità furono riversate su David Tomlinson che, sebbene fosse preoccupato perché non aveva mai cantato prima, si aggiudicò alla fine la parte pensata per James Mason, Richard Harris e Donald Sutherland e, una volta scritturato, diede anche la voce ad alcuni pinguini della parte animata e all'ombrello parlante di Mary Poppins.
Scelto nel 2013 per essere conservato nella Library of Congress degli Stati Uniti, ed inserito anche nella lista dei Greatest American Movies, il film di Stevenson, all'epoca, fu il più costoso di casa Disney e al contempo quello che incassò di più nel 1965. La colonna sonora dei fratelli Sherman si aggiudicò l'Oscar, il Golden Globe e l'Emmy Award e vanta svariate edizioni tra cui la più recente, del 2018, e quella speciale per i 50 anni dall'uscita del film.
I brani eseguiti da Julie Andrews, che durante la prove fu “visionata” da Robert Wise e Ernest Lehman, rispettivamente regista e sceneggiatore di Tutti insieme appassionatamente, ed immediatamente scritturata per esso, in Italia furono cantati da Tina Centi, nota doppiatrice e cantante che doppiò la Andrews anche, appunto, in Tutti insieme appassionatamente e prestò la voce ad Aurora della Bella addormentata nel bosco e alla stessa Audrey Hepburn in My fair lady.
Fermamente deciso a realizzare il film dopo anni ed anni di suppliche, Walt Disney, appena saputo che Julie Andrews era incinta, acconsentì ad attendere la nascita della figlia per iniziare le riprese ed offrì al suo futuro marito un lavoro all'interno della produzione, come costume designer. Lavoro riuscito visto che pochi, forse, avranno notato che la maggior parte delle tate in fila in una delle prime scene, sono in realtà uomini vestiti da donne.
Pronto a tutto pur di superare ogni ostacolo presentatosi durante la lavorazione del film, Disney, vista la paura dell'altezza del piccolo Matthew Garber, che interpretava Michael, arrivò a dargli 10 cents ogni volta che si mostrava spaventato, per convincerlo a girare sospeso per aria.
Gli sforzi del grande produttore non furono vani e Mary Poppins, come sappiamo, si aggiudicò numerosissimi premi, lanciando la Andrews sulle scene ed ispirando i film del 2005 e il 2010, rispettivamente Tata Matilda e Tata Matilda – Il grande botto, entrambi con Emma Thompson che nel 2013, per un curioso gioco del destino, diede il volto all'autrice Pamela Lyndon Travers in Saving Mr.Banks che raccontava appunto la genesi di Mary Poppins.
Per il film di Hancock, Tom Hanks fu chiamato ad interpretare Walt Disney dal CEO in persona della Disney, Bob Iger, che si fidava di lui e sapeva che avrebbe ridato vita al mitico Walt. Tom lo fece talmente bene, addirittura con la giusta misura di baffi, che Bob Gurr, creatore dei parchi Disney, vedendo il film si mise a piangere perché gli sembrò che l'attore, il regista e lo sceneggiatore avessero riportato in vita il suo vecchio amico.
Tom Hanks del resto, interprete di grande serietà, all'epoca già vincitore di due Oscar per Philadelphia e Forrest Gump, nonché cugino alla lontana dello stesso Disney, per interpretare il suo personaggio si recò spesso al Walt Disney Family Museum, intervistò personalmente alcuni parenti del produttore, inclusa la figlia Diane, e insieme ad Emma Thompson e alla sceneggiatrice Kelly Marcel, ebbe accesso alle ben trentanove ore di registrazione della working session di Disney e della Travers.
Di Walt Disney Tom Hanks rifiutò solo di rappresentarne l'aspetto di grande fumatore quale era, perché non lo riteneva consono ad un film per famiglie come Saving Mr.Banks. Il produttore fumava infatti fino a due pacchetti di sigarette al giorno, senza filtro per di più, ed il suo arrivo era annunciato da ben riconoscibili copi di tosse.
Con Saving Mr.Banks, il regista ha dunque dipinto, con grandissima accuratezza, non solo il fondatore di quella che è probabilmente la casa di produzione più famosa del mondo e l'autrice Pamela Lyndon Travers, ma soprattutto ha raccontato il processo di creazione di un personaggio passato alla storia. Personaggio che nel 1984 approdò anche in Russia grazie ad una miniserie musical divisa in due parti e liberamente ispirata ai libri della Travers.
Ora, dopo ben 54 anni, Mary Poppins sta per tornare in un film che si preannuncia grandioso e la cui protagonista avrà il volto dell'apprezzatissima Emily Blunt. Al suo fianco, un cast di eccellenze tra cui Colin Firth, Meryl Streep, Ben Winshaw, Emily Mortimer, Angela Lansbury, Julie Walters, Lin-Manuel Miranda e, udite udite, il caro, vecchio Dick Van Dyke che questa volta darà il volto a Mr. Dawes Jr.
Un graditissimo regalo di Natale per grandi e piccoli che potranno riscoprire la magia della tata più amata di sempre.