35° Jerusalem Film Festival: i vincitori

Il 35° Jerusalem Film Festival si conclude il 5 agosto, e gli spettatori hanno l’occasione di vedere i film premiati questa notte. Dei film israeliani, sette di finzione e otto documentari, la giuria composta dai registi: Calin Peter Netzer (Romania), Anat Yuta Zuria (Israele), Malgorzata Szumowska (Polonia), Caroline Champetier (Francia), ha assegnato il Premio Robert Nissim Haggiag di US $ 27.000 per il miglior film israeliano di finzione, ex aequo a The Dive (L’immersione) di Yona Rozenkier, e a Red Cow (Vitello rosso) di Tsivia Barkai-Yacov. Il premio Van Leer di US $ 13.500 al miglior documentario per Jonathan Agassi saved my Life (Jonathan Agassi mi ha salvato la vita) di Tomer Heymann.

  La giuria per la competizione internazionale, composta dal critico britannico Fionnuala Halligan, dal direttore di The Match Factory, Michael Weber, e dalla regista israeliana Elite Zexer ha assegnato il Premio della Fondazione Gabriel Sherover di US $ 20.000 per il miglior film internazionale a Dogman di Matteo Garrone. La menzione speciale è andata a Gräns, o Border (Confine) dell’iraniano/svedese Ali Abbassi.

  Tornando ai film israeliani, gli altri premi. Per la regia a My War Hero Uncle (Mio zio eroe di guerra) di Shakeb Goren. Il Premio Dalia Sigan per la sceneggiatura a Mor Loushy e Daniel Silvan, registi di The Oslo Diaries (I diari di Oslo). Il Premio Haggiag al miglior attore, assegnato ex aequo ai fratelli Yoel, Micah e Yona Rozenkier per The Dive di Yona Rozenkier. Migliore attrice: Avigayl Koevary, protagonista di Red Cow.

  Il Premio Aharon Emanuel per la migliore fotografia a Oded Ashkenazi per The Dive. Il Premio Yoram Golan al miglior montaggio è andato a Tal Rabiner e Alex Khusid per Jonathan Agassi saved my Life. Il Premio Van Leer alla migliore colonna sonora è stato vinto da Assaf Talmudi per il suo lavoro nel film Redemption (Redenzione) di Joseph Madmony e Boaz Yehonatan Yacov: il film ha vinto anche il Premio del Pubblico. Quello del Pubblico per il miglior film documentario è stato invece assegnato a Wild Kids (Ragazzi selvaggi) di Tal Pesses.

  Passando agli altri premi, quello della critica internazionale (Fipresci) ha considerato il miglior film internazionale d’esordio Sauvage (Selvaggio) del francese Camille Vidal-Naquet. Miglior film d’esordio israeliano Virgins (Vergini) di Keren Ben Rafael.

  Il Premio nello spirito della libertà in ricordo di Wim van Leer è stato assegnato a Lazzaro Felice di Alice Rohrwacher. Il Premio Ostrovsky per il documentario a Infinite Football (Inesauribile calcio) del rumeno Corneliu Porumboiu.

  Il Premio Van Leer al miglior corto israeliano Girl with a Fork in a World of Soup (Ragazza con una forchetta in un mondo di minestre) di Yotam Knispel, (Beit Berl Academic College). Premio Van Leer al miglior documentario: Shore Stories (Storie di spiaggia) di Uri Smoly (Sam Spiegel School). Miglior corto d’animazione: Calpotis di Mor Israeli (La Poudrière – Film and Animation School).

  Il Premio del Presidente Avner Shalev- Yad Vashem di riuscita artistica per il miglior film relazionato all’Olocausto è andato a Black Honey, The Life and Poetry of Avraham Sutskever, (Miele nero, La vita e la poesia di Avraham Sutskever) di Uri Barabash. Menzione speciale per Shabbos Kallah di Aleeza Chanowitz.

  Concludiamo col Premio del 13° Jerusalem Pitch-Point (Progetti di produzione e Work-in Progress Stage) che per tre giorni ha riunito produttori di tutto il mondo. Il Premio Goralska è stato assegnato a Lot’s Wife (La moglie di Lot), diretto da Avishai Sivan e prodotto da Ronen Tal.

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