Festa del Cinema di Roma 2016: Tutti gli eventi

45 film e documentari nella Selezione Ufficiale, 4 eventi speciali, 14 incontri, 5 preaperture, 3 retrospettive, 10 omaggi, 11 documentari nelle linee di programma Riflessi, 7 film della nostra vita, 26 paesi partecipanti e 17 altri eventi della festa.

Sono tutti i numeri relativi alla undicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, che si svolgerà dal 13 al 23 Ottobre 2016 presso l’Auditorium Parco della Musica della capitale e non solo, perché, come spiega il presidente della Fondazione Cinema per Roma Piera Detassis: “L’edizione di quest’anno incrementerà molti punti focali della città.  Vorrei dedicarla a Gian Luigi Rondi, al quale saranno dedicati un omaggio e la presentazione del suo libro Semplicemente incontri, che stava terminando prima della scomparsa. Dallo scorso anno, l’ambizione è stata quella di ribaltare il tavolo del gioco lavorando anche sulla continuità attraverso i vari eventi che hanno toccato quasi tutti i trecentosessantacinque giorni dell’anno. A me piace chiamarla una festa mobile, se non addirittura migrante, che mescola i generi, la ricerca indipendente, il cinema del reale, l’energia teen di Alice nella città, la ricerca del cinema internazionale e della novità in quello italiano”.

Un’edizione su cui il direttore artistico Antonio Monda aggiunge: “Quest’anno vi è solo il premio del pubblico e le parole d’ordine sono qualità e varietà, perché abbiamo un programma che va dal cinema impegnato a un horror con gli zombi, dal melodramma alla commedia. I temi dei film sono la diversità, il lavoro, la politica e l’Olocausto e, inoltre, avremo trentadue personaggi di grandissimo livello, non vi sarà sera priva di red carpet. Per quanto riguarda gli omaggi, invece, oltre a quello al già citato Rondi, con la proiezione di un documentario riguardante i sessant’anni del David di Donatello, non ne mancherà uno a Gregory Peck attraverso la proiezione di Vacanze romane in piazza di Spagna, uno a Luigi Comencini fotografo, uno a Dino Risi con il documentario di Fabrizio Corallo Dino Risi forever (cento anni ma non li dimostra), uno a Mario Monicelli con la versione restaurata de L’armata Brancaleone, uno a Gillo Pontecorvo con Queimada, uno ad Alberto Sordi con Fumo di Londra, uno a Fritz Lang con M – Il mostro di Düsseldorf, uno a Citto Maselli, con diversi dei suoi lavori, e uno a Michael Cimino, del quale verrà proposto un suo montaggio di scene di ballo della durata di trenta minuti”.

Un’edizione le cui preaperture – a partire dal 3 Ottobre – saranno rappresentate da American pastoral, presentato dal protagonista e regista Ewan McGregor e dalla co-protagonista Jennifer Connelly, da La guerra dei cafoni con Claudio Santamaria, da Un giorno a New York, diretto nel 1949 da Stanley Donen e proposto per celebrare il ventennale della morte di Gene Kelly, da Inferno di Ron Howard e da In guerra per amore, ritorno alla regia per Pif.

Tra i lungometraggi della Selezione ufficiale spiccano 7 minuti di Michele Placido, interpretato da Ambra Angiolini, Cristiana Capotondi e Fiorella Mannoia, il catastrofico 7.19 di Jorge Michael Grau, The accountant con Ben Affleck e Anna Kendrick, The birth of a nation di Nate Parker, storia di uno schiavo nato nella contea di Southampton, La verità negata di Mick Jackson, con Rachel Weisz e Tom Wilkinson, il thriller argentino Al final del túnel di Rodrigo Grande, Florence Foster Jenkins con Meryl Streep, Moonlight di Barry Jenkins, il tedesco Fritz Lang di Gordian Maugg, il noir australiano Goldstone di Ivan Sen, l’iraniano Immortality di Mehdi Fard Ghaderi, Manchester by the sea con Casey Affleck e Michelle Williams, Maria per Roma di Karen Di Porto, il giapponese Nagai Iiwake di Masahiro Motoki, Powidoki di Andrzej Wajda, i documentari Into the inferno di Werner Herzog, Richard Linklater: Dream is destiny e The Rolling stones olé olé olé: A trip across latin America, Sword master 3D di Tung-Shing ‘Derek’ Yee, The secret scripture con Rooney Mara e Vanessa Redgrave, Snowden di Oliver Stone, Sole cuore amore di Daniele Vicari e True crimes con Jim Carrey e Charlotte Gainsbourg.

Da segnalare la sezione Tutti ne parlano, costituita da quattro opere provenienti da altri festival: lo zombie movie sudcoreano Train to Busan di Yeon-Sang-ho, Genius con Jude Law e Colin Firth, il moderno western Hell or high water con Jeff Bridges e La tortue rogue di Michael Dudok de Wit.

E non mancheranno gli eventi speciali, tra Michael Bublé, Elio e le Storie tese, reunion del cast de Il paziente inglese, la copia restaurata di The world of Gilbert & George, del 1981, e una proiezione de I giganti del karaté di Chang Cheh.

Mentre, oltre a Tom Hanks, che ritirerà il premio alla carriera e cui verrà dedicata una retrospettiva, saranno presenti Renzo Arbore, Bernardo Bertolucci, Lorenzo Jovanotti Cherubini, Paolo Conte, Daniel Libeskind, Gilbert & George, Don DeLillo, David Mamet, Viggo Mortensen, Oliver Stone, Meryl Streep, Roberto Benigni.

Con l’esperienza del drive in da poter rivivere nel quartiere dell’Eur, un’edizione che promette decisamente bene e che penserà anche alla recente tragedia del sisma che ha colpito il centro d’Italia, in quanto Monda spiega: “Tutti gli incassi del documentario La notte non fa più paura di Mario Cassini saranno devoluti ad Amatrice ed alle altre cittadine colpite dal terremoto dello scorso Agosto”.

Aggiornamento del 12/10/2016: Sarà, putroppo, assente Andrzej Wajda, deceduto lo scorso 9 ottobre.
Il regista polacco avrebbe dovuto presentare il suo ultimo film Powidoki (Afterimage). Come ha affermato il direttore artistico della manifestazione Antonio Monda  "Andrzej Wajda è stato un gigante del cinema. In una carriera lunga sessanta anni, è riuscito a trasformare in arte pura un cinema che ha riflettuto costantemente sul rapporto tra libertà e dittatura, arte e potere. Ha conosciuto da vicino il nazismo e il comunismo ma, da vero artista, è riuscito ad evitare le trappole e le scorciatoie del cinema di denuncia. Sono onorato di poter presentare alla Festa del Cinema il suo ultimo, straordinario film, Afterimage, al quale affiancheremo, come omaggio, uno dei suoi capolavori, L’uomo di marmo”  

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