Conferenza stampa: The nice guys

“Quello che si cerca di fare è tentare di mettere sempre qualcosa di comico e divertente, anche in un film drammatico. In questo caso siamo riusciti a farlo in maniera fantastica, ma succede spesso che in un film drammatico si girino cose comiche che, poi, però, non vengono montate. Invece, secondo me in un film drammatico l’elemento comico diventa un elemento disarmante nei confronti dei personaggi, ti rende più suscettibile al cazzotto emotivo che arriverà. Shane qui ci ha consentito di mettere tutto questo, così anche la parte di violenza e azione che arriva ha un altro effetto”.

Vincitore del premio Oscar per Il gladiatore, a parlare è il neozelandese Russell Crowe, approdato a Roma per presentare alla stampa la commedia d’azione The Nice Guys – in uscita il 1 Giugno 2016 per Lucky red – insieme al co-protagonista Ryan”Drive”Gosling, al produttore Joel Silver e al regista Shane Black; il quale, oltre a precisare che rappresenta un grave errore limitare un film a un unico tono senza mai variare, osserva: “In questo film parliamo delle piccole vittorie, non di quelle grandi e importanti. Penso che ci sia un filo dolce-amaro che scorre nella vita di Russell Crowe. Se prendiamo anche Il gladiatore, lì il protagonista non vince; alla fine siamo forse felici che il personaggio di Joaquin Phoenix muoia, perché, probabilmente, quello di Crowe trova una pace un po’ incerta, riesce a lasciar andare questo mondo torturato. Anche qui i due protagonisti forse trovano qualcosa che consente loro di vivere in questo mondo torturato. Per quanto riguarda le figure femminili, poi, credo che qui rispettino veramente la tradizione del noir, dove, appunto, c’è spesso molta paranoia tra i due sessi. In questo caso penso vi sia una corruzione dell’innocenza, a mio avviso è una vera e propria favola. Non potrebbe essere altrimenti, abbiamo dei Pinocchi ed è un po’ la storia di due cavalieri che cercano di salvare la dama in pericolo, sullo sfondo, però, di una città corrotta. Quindi, abbiamo la donna spietata, la femme fatale, poi, anche il personaggio della figlia di Ryan, Angourie Rice, che si rivela più intelligente dei due protagonisti”.

E, a proposito di donne, Crowe non manca di esprimere che, secondo lui, nella vita quotidiana l’equilibrio nei rapporti di coppia si si raggiunge dove la parte maschile rispetta e ama quella femminile e viceversa; ma soltanto dopo essersi esposto: “La bellezza del mio lavoro risiede nel fatto che hai la possibilità di interpretare dei ruoli che cambiano continuamente e, allo stesso tempo, cambia continuamente ciò che ti viene offerto. Molti attori interpretano un solo personaggio, mentre a me piace variare, magari vestire anche i panni di un individuo con i capelli bianchi. Per esempio, se facessero il remake di Sul lago dorato, io sarei felicissimo di interpretare un personaggio settantenne.  Tra l’altro, per scegliere i ruoli io leggo la sceneggiatura e, se la storia mi prende ed entro in essa, decido di interpretare il film. Io e Ryan, tra l’altro, siamo cinefili, quindi conosciamo le coppie storiche come Stanlio e Ollio, Gianni e Pinotto, Bing Crosby e Bob Hope, e Gene Wilder e Richard Pryor; però si tratta di personaggi con differenze fisiche tra loro e noi non abbiamo mirato a questo. I nostri personaggi in The Nice Guys erano già sviluppati bene sulla pagina, abbiamo solo cercato di dargli vita mantenendo lo spirito che Shane voleva conferirgli.”

Dal canto suo, Gosling – che non può anticipare nulla in riguarda al secondo Blade runner, di cui è imminente l’inizio delle riprese – rivela che non hanno preso spunto o fatto riferimento ad altre coppie viste in buddy movie e, oltre a dichiarare divertito di sentirsi a suo agio quando viene definito sexy, gioca su questo aspetto con il collega (quest’ultimo gli cita soprattutto la sua esperienza televisiva in Young Hercules) e, insieme a lui, sbeffeggia Silver su una clip reperibile online in cui lo storico produttore urla contro i due perché non utilizzano sufficientemente Twitter. Dicono che è una performance fantastica, quasi da Oscar, superiore a tutto ciò che hanno fatto in questo film.

A proposito di progetti futuri, invece, se ambedue torneranno dietro la macchina da presa (Crowe sta sviluppando qualcosa, Gosling ha in preparazione due lungometraggi), l’ex John Nash di A beautiful mind ha recentemente completato un nuovo album con la sua band musicale e trova anche il tempo di dire la sua sulla moderna tendenza dei rifacimenti cinematografici: “Pensiamo al fatto che, a teatro, qualcuno ogni anno sale su un palco per interpretare l’Amleto, ma nessuno ha da ridire nulla. Per esempio, io nel nuovo La mummia interpreterò un piccolo ruolo, ma non lo possiamo considerare un remake. Io sarò Henry Jekyll e queste creature verranno rivisitate, quindi si rivedrà magari una parte di quelli che sono stati i mostri degli anni Quaranta e Cinquanta, ma non necessariamente possiamo definire ciò un remake. È qualcosa di completamente diverso”.

Aspetto su cui non si tira indietro neppure Gosling: “Per quanto riguarda questo nostro film, si tratta di una storia originale che non è basata né su un libro, né su una serie televisiva, né su un’altra pellicola. Per me è stata una fantastica opportunità poterla interpretare. Personalmente, con remake e sequel io non ho alcun tipo di problema, dipende da come vengono fatti. Per esempio, Blade runner è un film che ho sempre amato e, crescendo, da ragazzino, amavo i sequel, perché è bello vedere l’evoluzione dei personaggi e dei mondi di cui ti innamori. Pensiamo alla serie televisiva I Soprano, che è anche molto cinematografica. Il fatto che il protagonista vada in terapia e che attraverso la serie tu riesca a seguire l’evoluzione del personaggio ti consente di andare più in profondità nella storia. Quindi, se c’è questa opportunità, ben venga, la voglio cogliere”.