Conferenza stampa: Il libro della giungla
“Il mio rapporto con Walt Disney va avanti da lungo tempo, perché sia quando ero bambino che ora che sono papà ho trascorso molte serate al cinema e poi a guardare i suoi film in videocassetta. Il mio preferito è La spada nella roccia. Qui presto la voce alla pantera Bagheera, ovvero colui che indica al ragazzo la strada dell’esperienza, delle insidie. È il maestro che, pur riprendendoti, ti indica la strada. Nella versione originale ho visto Ben Kingsley dargli una nobiltà che nell’accento inglese era molto forte. Nell’italiano abbiamo cercato di fare un personaggio che creasse intorno a Mowgli una protezione, ma anche che lo spingesse a prendersi le responsabilità. Io, poi, in questo film ho amato molto la natura”.
Parla Toni Servillo alla stampa romana in occasione dell’arrivo nelle sale cinematografiche italiane – a partire dal 14 Aprile 2016 – de Il libro della giungla di Jon Favreau, rifacimento live action dell’omonimo lungometraggio d’animazione datato 1967 e nel quale rientra tra i doppiatori dei diversi, simpatici soggetti animaleschi entrati ormai da tempo nel cuore degli spettatori.
Come pure Giovanna Mezzogiorno, la quale, oltre a dichiarare che per lei si è trattato di un’esperienza difficile perché aveva doppiato in precedenza solo se stessa in piccole cose, osserva: “Come tutti, io sono nata e cresciuta con i cartoni animati Disney. Un mio adorato era Bianca e Bernie, ma i bambini di oggi sono diversi da come eravamo noi. Loro si annoiano con quello che vedevamo noi perché sono abituati ad un’animazione ed un sonoro più raffinati. Io doppio il pitone Kaa, che possiede un po’ la complessità di chi seduce, la doppia faccia del grande seduttore. Che è, poi, quello che ti stritola”.
Nel cast vocale tricolore anche Violante Placido, la quale, invece, dichiara: “La Disney ci ha fatto sognare e vivere mille avventure. Tra i miei film preferiti che ha sfornato c’è Gli aristogatti, ma anche Il libro della giungla, in quanto sono cresciuta in campagna con gli animali e da grande volevo fare l’etologa, quindi mi sento vicina a Mowgli. Nel film doppio la mamma lupa e, tra l’altro, adoro anche i lupi, che hanno molte cose in comune con l’essere umano; anzi diciamo che quest’ultimo deve imparare un po’ da loro, perché sono monogami, uniti e protettivi l’un l’altro. Mi hanno suggerito di non trasformare troppo la voce, ma avrei voluto ululare un pochino. Comunque, io consiglio di vedere questo film anziché andare allo zoo.
Come c’era da aspettarsi, però, i momenti maggiormente divertenti della conferenza spettano a Neri Marcoré e Giancarlo Magalli; infatti, il primo racconta ironico: “Io vengo da una famiglia povera, quindi, non ho mai visto un film della Disney fino a vent’anni, però ho imparato a scrivere leggendo Topolino. Scherzi a parte, ha fatto tanti bei film e il mio preferito è Robin Hood; tanto è vero che, quando mi hanno contattato per doppiare questo film, ho chiesto se si poteva fare a cambio con quello. Io doppio Baloo, un personaggio dal cuore enorme e che, a differenza di Bagheera, sicuramente non ama le regole. Ciò non toglie che sia buono ed estremamente positivo. Per quanto riguarda la canzone Lo stretto indispensabile, credo siano partiti con il testo originale, ma ho proposto una piccola variazione perché mi sembrava più adatta al sincrono”. Il secondo, a sua volta, precisa: “Avendo due figlie, ho vissuto tutte le lusinghe del mondo Disney, la cui astuzia sta nel fare dei parchi dove i bambini costringono gli adulti ad andare. Sono stato lusingato mi abbiano richiamato a vent’anni da Hercules, on cui doppiai Filottete. Quindi, loro ogni vent’anni mi chiamano di conseguenza, mi sa che una terza volta non ci sarà. Comunque, Filottete era una capra, ciccione e pelato, mentre Re Louie, che doppio qui, è un gorilla (in realtà, un orango, nda) bello grosso. Comincio a pensare che scelgano i doppiatori in base alle loro foto. Comunque, per effettuare questo tipo di attività devi saper recitare, però facendolo in sincrono. Nei cartoin americani prima fanno recitare gli attori, poi disegnano i personaggi in base alle loro performance. Noi, invece, dobbiamo andare a sincrono sul loro lavoro”.
E, a proposito della moderna tendenza a sostituire al cinema gli attori con animazioni disegnate sui loro corpi in CGI, come accaduto ad Andy Serkis per il personaggio di Gollum nella trilogia Il Signore degli Anelli, se Marcoré si dichiara incuriosito e la Placido la vede come un’esperienza un po’ frustrante, Servillo ne trova affascinante l’idea, ma senza preoccuparsene più di tanto.